Ho una curiosita': le pompe possono essere danneggiate da una serie di interruzioni di alimentazione? Perche' in questo caso, se la nuvolosita' e' molto variabile, si rischia di accendere e spegnere le pompe a ripetizione col cambiare dell'illuminazione.
Dal punto di vista tecnico, se uno cerca un pochino in letteratura, per esempio in
https://www.researchgate.net/profile/Jo ... rmance.pdf
si trova che mentre la tensione in uscita dal pannello solare (a circuito aperto) cresce rapidamente ma satura quasi subito e da un certo punto aumenta molto lentamente in funzione dell'illuminazione, la corrente (a circuito chiuso) invece ha un andamento piu' regolare. Inoltre, secondo gli autori la potenza segue essenzialmente l'andamento della corrente. Quindi il modo piu' pratico di misurare la potenza erogata dal pannellino (e se calcoliamo la frazione della potenza totale che e' disponibile) non dovrebbe essere difficile calcolare la potenza che puo' erogare l'impianto "vero" (conosciamo la potenza totale misurata nelle stesse condizioni di quella del pannellino, la moltiplichiamo per la frazione precedentemente ricavata per il pannellino e ci siamo).
A questo punto nasce il problema di come "ottimizzare" l'uso delle pompe, ossia di pompare il massimo di acqua con la potenza solare disponibile, e qui le cose si complicano. Supponiamo che la pompa 1 richieda 1 kW, la pompa 2 richieda 2 kW e la pompa 3 ne richieda 3. A questo punto:
- se abbiamo meno di 1 kW a disposizione non possiamo accendere nessuna pompa (caso banale);
- se abbiamo piu' di 1 kW e meno di 2 kW, non abbiamo scelta, possiamo accendere solo la pompa 1;
- se abbiamo piu' di 2 kW ma meno di 3, abbiamo in realta' DUE opzioni, accendere la pompa 1 oppure accendere la pompa 2 (la mia domanda iniziale diventa importante qui, se le pompe soffrono ad essere accese e spente in continuazione puo' convenire tenere accesa costantemente la pompa 1, irrigando con meno acqua si', ma con meno rischi che la luminosita' si riduca e la pompa si spenga);
- se abbiamo piu' di 3 ma meno di 4 kW, abbiamo molte scelte: accendere solo la pompa 1, solo la pompa 2 o solo la pompa 3, oppure accendere la pompa 1 E la pompa 2. Anche qui fattori come la sensibilita' delle pompe ai cicli di accensiione e spegnimento e' importante, magari conviene accendere le pompe 1 e 2 e se la luminosita' scende spegnere solo la 1 invece di accendere la 3 col rischio di doverla spegnere subito e far partire la 2;
- se abbiamo tra 4 e 5 kW abbiamo di nuovo parecchie opzioni: solo 1, solo 2, solo 3, 1 insieme a 2, 1 insieme a 3. Valgono i commenti precendenti;
- se abbiamo tra 5 e 6 kW anche qui le opzioni si sprecano: solo 1, solo 2, solo 3, 1 insieme a 2, 1 insieme a 3, 2 insieme a 3. Anche qui valgono i commenti sul numero di accensioni e spengimenti delle pompe;
- se abbiamo piu' di 6 kW a disposizione possiamo accenderle tutte e tre (altro caso banale);
Una volta deciso volta per volta (magari con ulteriori considerazioni, per esempio suddividendo le fasce di potenza disponibile ulteriormente, che so io tra 3 kW e 3.5 kW una decisione, tra 3.5 e 4 kW una diversa, o magari mantenere memoria della variabilita' dell'illuminazione e se cambia molto rapidamente prendere decisioni piu' "conservative", che so io "se la potenza disponibile e' 3.2 kW MA nell'ultima mezz'ora abbiamo cambiato pompe allora conta 0.5 kW di meno" o soluzioni simili) quali pompe si debbano accendere, il programma si scrive quasi da solo. Il lavoro grosso e' pensare e scrivere le specificazioni, rileggerle magari il giorno dopo o farle rileggere a qualcuno, ripensarle fino ad essere convinti di avere capito che risultati vogliamo ottenere.