Circuito di Protezione da corto circuito (da utilizzare durante le riparazioni)

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Leonardo220
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Re: Circuito di Protezione da corto circuito (da utilizzare durante le riparazioni)

Messaggio da Leonardo220 »

Guido ha scritto: sab 10 apr 2021, 23:11
scossa ha scritto: sab 10 apr 2021, 21:01 Anticipo subito che il trasformatore di isolamento non crea problemi, invece è necessario caricare il secondario del trasformatore (io ho usato una lampadina alogena 12V 20W):
senza lampadina:
Grazie per le interessanti prove, ma non capisco perche' diventi necessario caricare il secondario del trasformatore interposto. Ci pensero' stanotte :roll: ;)
Se non sbaglio un trasformatore con il solo primario collegato e gli altri avvolgimenti al suo interno a vuoto risulta praticamente come una induttanza che nel circuito in questione starà facendo girare molta potenza reattiva di natura induttiva, che causa un innalzamento della tensione (mi ricordo che il mio professore di elettrotecnica diceva che questa qua era una delle conseguenze di un carico con fattore di potenza basso e che c'è interesse da parte dei fornitori di energia e di molti progettisti fare in modo da avere sempre carichi con pf tendente ad uno, per evitare inutili sovraccarichi alla rete) , mentre se viene collegato un carico al secondario questo viene visto in proporzione al rapporto di trasformazione sul lato del primario, in pratica avviene una sorta di adattamento dell'impedenza della lampadina: la resistenza della lampadina 12V 20W è molto bassa rispetto a quella di una 240V 20W, fatto sta che se venisse collegata alla 240 farebbe un botto pazzesco, usando il trasformatore 240:12 con la lampadina in cascata fa si che la resistenza di questa venga virtualmente aumentata in modo tale da richiedere 20W a 240V (in un trasformatore ideale la potenza in ingresso è uguale a quella in uscita, ovvero V1*I1=V2*I2 oppure V1/V2=I2/I1=N1/N2, quindi V2=(N2/N1)V1, I2=(N1/N2)I1. Usando il trasformatore 240:12 e la lampadina da 20W come carico sul secondario: il rapporto di trasformazione è
20(=240/12), supponendo Vin=240 e quindi Vout=240/20=12V, farà si che sulla lampadina da 20W scorrano 20/12=1.66V circa, che comporteranno una corrente richiesta dall'avvolgimento primario di 1.66/20=0.083 circa (è rispettata Pin=Pout, Nota anche come Vin*Iin=Vout*Iout). La resistenza della lampadina è: 12/1.66=7.23 Ohm circa, mentre invece la resistenza equivalente del blocco trasformatore e lampadina risulta:
240/0.083=2890 Ohm circa, che corrisponde RL*(N1/N2)^2, dove RL è la resistenza del carico collegato al secondario.
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scossa
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Re: Circuito di Protezione da corto circuito (da utilizzare durante le riparazioni)

Messaggio da scossa »

Ciao Leonardo,

grazie per la spiegazione.
Bye!
Marco
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hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.
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Re: Circuito di Protezione da corto circuito (da utilizzare durante le riparazioni)

Messaggio da Guido »

Leonardo220 ha scritto: gio 15 apr 2021, 1:38
Se non sbaglio un trasformatore con il solo primario collegato e gli altri avvolgimenti al suo interno a vuoto risulta praticamente come una induttanza che nel circuito in questione starà facendo girare molta potenza reattiva di natura induttiva, che causa un innalzamento della tensione (mi ricordo che il mio professore di elettrotecnica diceva che questa qua era una delle conseguenze di un carico con fattore di potenza basso e che c'è interesse da parte dei fornitori di energia e di molti progettisti fare in modo da avere sempre carichi con pf tendente ad uno, per evitare inutili sovraccarichi alla rete)
Mah, io non capisco. Ho provato a misurare ai capi di un trasformatore la forma d'onda con l'oscilloscopio e le semionde hanno picchi di 320 V come mi aspettavo, sia sul primario e sul secondario. E' un trasformatore 400 VA 230-230.
A pensarci un po' sopra' io penso che il traformatore in serie abbia necessita' di un carico sul secondario perche' cosi' viene sfasata la tensione rispetto alla corrente, cosa che non si ottiene quando la corrente e' zero.
Leonardo220
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Re: Circuito di Protezione da corto circuito (da utilizzare durante le riparazioni)

Messaggio da Leonardo220 »

Guido ha scritto: ven 16 apr 2021, 14:06
Leonardo220 ha scritto: gio 15 apr 2021, 1:38
Se non sbaglio un trasformatore con il solo primario collegato e gli altri avvolgimenti al suo interno a vuoto risulta praticamente come una induttanza che nel circuito in questione starà facendo girare molta potenza reattiva di natura induttiva, che causa un innalzamento della tensione (mi ricordo che il mio professore di elettrotecnica diceva che questa qua era una delle conseguenze di un carico con fattore di potenza basso e che c'è interesse da parte dei fornitori di energia e di molti progettisti fare in modo da avere sempre carichi con pf tendente ad uno, per evitare inutili sovraccarichi alla rete)
Mah, io non capisco. Ho provato a misurare ai capi di un trasformatore la forma d'onda con l'oscilloscopio e le semionde hanno picchi di 320 V come mi aspettavo, sia sul primario e sul secondario. E' un trasformatore 400 VA 230-230.
A pensarci un po' sopra' io penso che il traformatore in serie abbia necessita' di un carico sul secondario perche' cosi' viene sfasata la tensione rispetto alla corrente, cosa che non si ottiene quando la corrente e' zero.
Dopo alcune ricerche ho trovato che, per un trasformatore ideale, l'impedenza riflessa è, come ho anche scritto nel messaggio prima, Zin=Zl*(N1/N2)^2
=Zl/n^2 (dove n^2=(N2/N1)

nel caso reale però risulta: Zin=R1+jwL1+(w^2*M^2)/(R2+jwL2+Zl), dove M è la mutua induttanza tra gli avvolgimenti L1 e L2, L1 e L2 sono le autoinduttanze degli avvolgimenti di primario e secondario, e w è la pulsazione (siamo nel dominio dei fasori). ponendo Zl=infinito risulta che l'impedenza Zin=R1+jwL1
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