[RISOLTO] - The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
[RISOLTO] - The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Ciao,
nei prossimi giorni vorrei rimettere in servizio il finale di potenza progettato nel 1983 dal mitico Bo Arnklit per la rivista AudioReview (nn. 20..24). Autocostruito all'epoca e rimasto inutilizzato da ormai un decennio, questo amplificatore, dalla linea slim in contenitore da 1 unità rack (della Hi-Fi 2000)
si contraddistingue(va) dagli altri amplificatori commerciali prodotti fino ad allora per la sezione di alimentazione. Il circuito di alimentazione era progettato per fissare la tensione ad un massimo di 55 volt con una limitazione della massima corrente erogabile pari a circa 1 ampere ed utilizza una coppia di Darlington Tip141/Tip146
I transistor finali utilizzati nella sezione di amplificazione sono 4 BD911 (NPN) e 4 BD912 (PNP) per canale.
Avendo una tensione di rottura nominale di 100 V (vedi datasheet BD911/912 ) mentre l'alimentazione usata è di +55 0 -55 andavano selezionati singolarmente verificando che la tensione di rottura non fosse inferiore a 120 V. Il metodo suggerito per la selezione è piuttosto semplice: basta collegare C ed E alla tensione di rete tramite due resistenze da 100K
e controllando la forma d'onda sull'oscilloscopio verificare che la tensione pp non sia inferiore a 120 V:
.
Fortunatamente all'epoca non costavano molto e dei 15+15 acquistati tutti superavano la verifica. Ricordo di aver selezionato quelli con caratteristiche più simili.
Continua nei prossimi giorni .....
nei prossimi giorni vorrei rimettere in servizio il finale di potenza progettato nel 1983 dal mitico Bo Arnklit per la rivista AudioReview (nn. 20..24). Autocostruito all'epoca e rimasto inutilizzato da ormai un decennio, questo amplificatore, dalla linea slim in contenitore da 1 unità rack (della Hi-Fi 2000)
si contraddistingue(va) dagli altri amplificatori commerciali prodotti fino ad allora per la sezione di alimentazione. Il circuito di alimentazione era progettato per fissare la tensione ad un massimo di 55 volt con una limitazione della massima corrente erogabile pari a circa 1 ampere ed utilizza una coppia di Darlington Tip141/Tip146
I transistor finali utilizzati nella sezione di amplificazione sono 4 BD911 (NPN) e 4 BD912 (PNP) per canale.
Avendo una tensione di rottura nominale di 100 V (vedi datasheet BD911/912 ) mentre l'alimentazione usata è di +55 0 -55 andavano selezionati singolarmente verificando che la tensione di rottura non fosse inferiore a 120 V. Il metodo suggerito per la selezione è piuttosto semplice: basta collegare C ed E alla tensione di rete tramite due resistenze da 100K
e controllando la forma d'onda sull'oscilloscopio verificare che la tensione pp non sia inferiore a 120 V:
.
Fortunatamente all'epoca non costavano molto e dei 15+15 acquistati tutti superavano la verifica. Ricordo di aver selezionato quelli con caratteristiche più simili.
Continua nei prossimi giorni .....
Ultima modifica di scossa il dom 1 ago 2021, 23:52, modificato 1 volta in totale.
Bye!
Marco
-----------
Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw)
Marco
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Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Bell' lavoro estivo, qualcosa mi ricordo di quell' amplificatore, anni fa avevo seguito il restauro di un esemplare che aveva un pcb spezzato.
Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
molto interessante tienici informati
Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Solo a vedere le foto dell'esemplare costruito avrei un sacco di domande da fare su tante cose, come gli avvolgimenti che si notano sulle resistenze(?) in alto, o sul tipo di alcuni condensatori come (se non leggo male) C8 che non ho mai visto...
Aspetto i prossimi post, il thread promette tanto da imparare.
Aspetto i prossimi post, il thread promette tanto da imparare.
“...dentro i confini del computer, sei tu il creatore. Controlli - almeno potenzialmente - tutto ciò che vi succede. Se sei abbastanza bravo, puoi essere un dio. Su piccola scala.”
L. Torvalds
_________________
Guido C.
L. Torvalds
_________________
Guido C.
Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Ciao,
L'induttanza avvolta sopra alla resistenza, insieme alle altre R e C costituisce il circuito di compensazione delle variazioni di impedenza del carico (casse acustiche) al variare della frequenza:
Riguardo il condensatore C8 (e simili) non ricordo quale sia la sua tipologia, so che quel tipo di condensatore era molto usato nei progetti di Elektor; io li ho in un cassettino con etichetta MKM:
L'induttanza avvolta sopra alla resistenza, insieme alle altre R e C costituisce il circuito di compensazione delle variazioni di impedenza del carico (casse acustiche) al variare della frequenza:
Riguardo il condensatore C8 (e simili) non ricordo quale sia la sua tipologia, so che quel tipo di condensatore era molto usato nei progetti di Elektor; io li ho in un cassettino con etichetta MKM:
Bye!
Marco
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Marco
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Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Questo forum, se alimentato da persone come te, é una "miniera" di informazioni e spunti per chi vuole (e deve) imparare.
Grazie.
Io (che ignoro cosa siano) li associo a quelli che di solito si montano in SMT, guardando la geometria e la realizzazione. Tantalio ? Boh...
Chi "illumina" questo dubbio ?
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L. Torvalds
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Guido C.
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Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
No, al tantalio sono quelli a goccia, oggi meno utilizzati.
Erano e sono, condensatori elettrolitici delicati, ma che permettevano di ottenere "grandi capacità " in poco spazzio.
Mi sembrano dei multistrato dal dielettrico plastico, anche io dovrei averne.
Erano e sono, condensatori elettrolitici delicati, ma che permettevano di ottenere "grandi capacità " in poco spazzio.
Mi sembrano dei multistrato dal dielettrico plastico, anche io dovrei averne.
Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Restauro riuscito?
Bye!
Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
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Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
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Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80
Ciao,
in questi giorni ho cominciato a verificare lo stato dell'amplificatore. Una prima accensione con la solita lampadina in serie non ha mostrato problemi di corto, quindi sono passato direttamente all'alimentazione da rete, senza carico. Ho misurato l'offset in uscita ed era abbastanza alto per entrambi i canali (circa 6 mV). Ho aspettato una decina di minuti per farlo stabilizzare e sono passato alla taratura.
Su questo amplificatore, per la taratura, ci sono in tutto 5 trimmer ed un compensatore per ogni canale. Un trimmer è sulla schede di alimentazione e serve a regolare l'intervento della protezione termica; gli altri 4 ed il compensatore sono sulla scheda audio e servono, rispettivamente, per regolare offset, bias, symmetry e balance (rivelazione di sovraccarico - trimmer + compensatore).
Purtroppo non posso pubblicare lo schema elettrico completo perché la rivista è ancora attiva e vende ancora gli arretrati e non vorrei commettere qualche violazione, per cui ho ricostruito solo la parte che comprende la regolazione del bias e della symmetry:
La procedura di taratura suggerisce di utilizzare un oscilloscopio ma, almeno per offset e bias ho preferito usare il multimetro.
La regolazione dell'offset di uscita si esegue agendo sul relativo trimmer fino a portare la tensione sui morsetti di uscita (senza carico connesso) al valore più prossimo a 0 V:
Per il bias, sempre senza carico e con gli ingressi in corto, la regolazione avviene mettendo i puntali sui due test point predisposti (TP1 e TP2) e regolando il trimmer BIAS fino a leggere una tensione di circa 10 mV:
canale sinistro:
canale destro:
Per la regolazione della simmetria dello stadio di uscita si deve collegare l'oscilloscopio ai test-point TP1 (sonda) e TP2 (massa) facendo attenzione che la massa dell'oscilloscopio non sia connessa ad altro. Quindi si deve applicare un segnale sinusoidale ad 1 kHz in ingresso. Ovviamente ho sconnesso da terra sia l'oscilloscopio che il generatore di funzioni (ho una apposita ciabatta con un interruttore a due poli che apre i contatti di massa delle due prese di corrente).
La regolazione si effettua agendo sul trimmer SYMMETRY fino a minimizzare il segnale sinusoidale.
Purtroppo, mentre sul canale sinistro non ho avuto problemi ad effettuare la regolazione, sul canale destro qualcosa è andato storto e la resistenza sull'emettitore del driver dei finali PNP ha preso fuoco!!
Nei prossimi giorni vedrò di scoprire quali ulteriori danni ci sono stati.
Continua nei prossimi giorni .....
in questi giorni ho cominciato a verificare lo stato dell'amplificatore. Una prima accensione con la solita lampadina in serie non ha mostrato problemi di corto, quindi sono passato direttamente all'alimentazione da rete, senza carico. Ho misurato l'offset in uscita ed era abbastanza alto per entrambi i canali (circa 6 mV). Ho aspettato una decina di minuti per farlo stabilizzare e sono passato alla taratura.
Su questo amplificatore, per la taratura, ci sono in tutto 5 trimmer ed un compensatore per ogni canale. Un trimmer è sulla schede di alimentazione e serve a regolare l'intervento della protezione termica; gli altri 4 ed il compensatore sono sulla scheda audio e servono, rispettivamente, per regolare offset, bias, symmetry e balance (rivelazione di sovraccarico - trimmer + compensatore).
Purtroppo non posso pubblicare lo schema elettrico completo perché la rivista è ancora attiva e vende ancora gli arretrati e non vorrei commettere qualche violazione, per cui ho ricostruito solo la parte che comprende la regolazione del bias e della symmetry:
La procedura di taratura suggerisce di utilizzare un oscilloscopio ma, almeno per offset e bias ho preferito usare il multimetro.
La regolazione dell'offset di uscita si esegue agendo sul relativo trimmer fino a portare la tensione sui morsetti di uscita (senza carico connesso) al valore più prossimo a 0 V:
Per il bias, sempre senza carico e con gli ingressi in corto, la regolazione avviene mettendo i puntali sui due test point predisposti (TP1 e TP2) e regolando il trimmer BIAS fino a leggere una tensione di circa 10 mV:
canale sinistro:
canale destro:
Per la regolazione della simmetria dello stadio di uscita si deve collegare l'oscilloscopio ai test-point TP1 (sonda) e TP2 (massa) facendo attenzione che la massa dell'oscilloscopio non sia connessa ad altro. Quindi si deve applicare un segnale sinusoidale ad 1 kHz in ingresso. Ovviamente ho sconnesso da terra sia l'oscilloscopio che il generatore di funzioni (ho una apposita ciabatta con un interruttore a due poli che apre i contatti di massa delle due prese di corrente).
La regolazione si effettua agendo sul trimmer SYMMETRY fino a minimizzare il segnale sinusoidale.
Purtroppo, mentre sul canale sinistro non ho avuto problemi ad effettuare la regolazione, sul canale destro qualcosa è andato storto e la resistenza sull'emettitore del driver dei finali PNP ha preso fuoco!!
Nei prossimi giorni vedrò di scoprire quali ulteriori danni ci sono stati.
Continua nei prossimi giorni .....
Ultima modifica di scossa il mar 30 apr 2024, 9:47, modificato 1 volta in totale.
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Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
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Marco
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Re: The Audio Amp - finale di potenza primi anni 80 - Risolto
Ciao,
ho dovuto chiudere in fretta la riparazione quindi non ho potuto cercare la causa scatenante dei guasti, né documentare il tutto.
In sintesi la lista dei "cadaveri" conta:
- un TIP141 in corto sulla scheda alimentazione che ha portato sul ramo negativo tutti i 62V anziché -55V stabilzzati ;
- un condensatore al tantalio (1uF 35V) andato in corto sul ramo dei 15V negativi;
- una coppia di BC546B / BC556B ;
- una coppia di finali (BD911 / BD912) andati in corto ed il cui eroico sacrificio ha risparmiato gli altri;
Per sicurezza ho sostituito tutti i 4 tantalio (2 per canale) con elettrolitici da 1uF 50V (questi avevo in casa).
Ho comunque provveduto a rifare il cablaggio, sostituendo i vecchi connettori a strip con dei TE Connectivity CST 100 II, "inguainato" i cavi di alimetnazione tra le schede, sostituita la vecchia pasta termica sui finali sia della scheda alimentazione che audio:
Ho quindi rifatto tutte le tarature e richiuso il tutto, per passare al "dramma" successivo: il mio vecchio NAD 3225 PE, forse ingelosito, ha deciso di bruciare un canale portandosi dietro il woofer di una delle casse (scadenti) a cui l'avevo temporaneamente collegato durante la riparazione di questo finale
ho dovuto chiudere in fretta la riparazione quindi non ho potuto cercare la causa scatenante dei guasti, né documentare il tutto.
In sintesi la lista dei "cadaveri" conta:
- un TIP141 in corto sulla scheda alimentazione che ha portato sul ramo negativo tutti i 62V anziché -55V stabilzzati ;
- un condensatore al tantalio (1uF 35V) andato in corto sul ramo dei 15V negativi;
- una coppia di BC546B / BC556B ;
- una coppia di finali (BD911 / BD912) andati in corto ed il cui eroico sacrificio ha risparmiato gli altri;
Per sicurezza ho sostituito tutti i 4 tantalio (2 per canale) con elettrolitici da 1uF 50V (questi avevo in casa).
Ho comunque provveduto a rifare il cablaggio, sostituendo i vecchi connettori a strip con dei TE Connectivity CST 100 II, "inguainato" i cavi di alimetnazione tra le schede, sostituita la vecchia pasta termica sui finali sia della scheda alimentazione che audio:
Ho quindi rifatto tutte le tarature e richiuso il tutto, per passare al "dramma" successivo: il mio vecchio NAD 3225 PE, forse ingelosito, ha deciso di bruciare un canale portandosi dietro il woofer di una delle casse (scadenti) a cui l'avevo temporaneamente collegato durante la riparazione di questo finale
Bye!
Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw)
Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
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