Progettazione di braccio e giradischi

Schemi di elettronica analogica di segnale e potenza
Rispondi
tiziao
Messaggi: 4941
Iscritto il: sab 17 mar 2018, 9:23
Contatta:

Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da tiziao »

Alcuni mesi fà su MicroCon si è tenuta una interessante conferenza sulla Progettazione di un braccio per giradischi.
https://www.youtube.com/watch?v=uklvA6tl7O8 con Paolo Caviglia e Andrea Lungo.

Si tratta di un argomento di nicchia ma alquanto interessante anche per i nuovi a cui può essere sfuggito.

Alcuni amici guardando la conferenza mi hanno posto domande.... che pubblicheremo prossimamente e se Paolo fosse cosi gentile da rispondere :D .
drpaolo
Messaggi: 73
Iscritto il: sab 14 mar 2020, 10:14

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da drpaolo »

Se posso, volentieri.
tiziao
Messaggi: 4941
Iscritto il: sab 17 mar 2018, 9:23
Contatta:

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da tiziao »

drpaolo ha scritto: sab 27 mar 2021, 8:47 Se posso, volentieri.
Grazie Paolo ;)

DOMANDE:

– Non mi è chiaro il concetto della differenza di funzionamento
tra piatto grande e piatto piccolo, pro/contro e la relazione
che se ne deduce tra cinghia, puleggia, e smorzatore
perché un piatto grande potrebbe causare maggiori
problemi?

– Il Moss-Eldorado perché è stato progettato
In modo così differente e con tecniche che consentono
Una distorsione accettabile e a quanto ho inteso, per
alcuni aspetti con rapporti bilanciati dei vari componenti?
– Il braccio di off-set: Meglio a zero, dritto, o con
Angolazione?

–Un’ ultima(per ora) domanda riguarda la puntina:
In quale modo la puntina riesce a trasmettere le
Informazioni trasmesse dal vinile ed ancora:
considerando le caratteristiche principali che
determinano la formazione di un suono:
(altezza, intensità, volume e armoniche),
come riesce a riprodurre anche il timbro, colore, spessore
di uno strumento, una voce umana, o meglio ancora,
l’insieme di una composizione strumentale, consentendo
ad ogni strumento di essere DISTINTAMENTE percepito
dall’orecchio umano?

Chi pone le domande è l' amico Antonio che è maestro di coro.... ed è curioso come una conferenza di nicchia lo abbia affascinato.

PS: Paolo se vuoi postare anche link a video documenti benvenga.
drpaolo
Messaggi: 73
Iscritto il: sab 14 mar 2020, 10:14

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da drpaolo »

– Non mi è chiaro il concetto della differenza di funzionamento
tra piatto grande e piatto piccolo, pro/contro e la relazione
che se ne deduce tra cinghia, puleggia, e smorzatore
perché un piatto grande potrebbe causare maggiori
problemi?

– Il Moss-Eldorado perché è stato progettato
In modo così differente e con tecniche che consentono
Una distorsione accettabile e a quanto ho inteso, per
alcuni aspetti con rapporti bilanciati dei vari componenti?
Cominciamo da queste domande, che si potrebbero unificare; il concetto alla base del funzionamento del Moss Eldorado è il seguente:
tutti i giradischi (tutte le macchine) accumulano e cedono energia e hanno modi di vibrazione più o meno accentuati durante il funzionamento, sia che abbiano una massa di 3 Kg, sia che abbiano una massa di 300 Kg
Per evitare che questa energia, rilasciata, disturbi la trasduzione della testina (vedremo in seguito come) in un giradischi tipico -in generale- si impiega una grande massa, rotante e statica, per eliminare i ritorni più noiosi e avvertibili, quelli che causano il cosiddetto Wow.
Il Wow (Miagolio, in italiano) è una modulazione a frequenza bassisima del segnale audio causata da vari fattori; questa caratteristica, accentuata, rende -ad es. - inascoltabili dischi solistici di pianoforte.

L''intuizione rivoluzionaria che ha provocato la progettazione dell'Eldorado è stata questa; allontanare il più possibile i modi di vibrazione provocati dalla struttura del giradischi da quelli del vinile e porli il più possibile al di fuori della banda audio. La vibrazione si genera ugualmente, ma non a frequenze o a livelli che potrebbero dare fastidio al trasduttore magnetico.

Un piatto piccolo e adeguatamente sagomato porta il primo modo di vibrazione ben al di fuori della frequenza di vibrazione del vinile (non smorzato, è importante !) e quindi, di fatto, isola (quasi) completamente il vinile dalle vibrazioni eventualmente trasmesse dalla massa del giradischi, consentendo al fonorivelatore di svolgere al meglio il suo compito. Questo vale sia per le alte che per le basse frequenze

Perché ho scritto che il vinile deve essere non smorzato ? Perchè un sistema oscillatorio non smorzato (con il Q molto alto) rilascia in maniera esplosiva l'energia accumulata, ma ad una sola frequenza o in un intorno ristrettissimo. Le frequenze a distanza di un ottava, sopra e sotto, sono quasi immuni da qualsiasi sollecitazione energetica causata dal regime vibrazionale. Se il primo modo di vibrazione di questo piatto piccolo e sagomato accade ad una frequenza più che doppia di quella a cui risuona tipicamente un vinile, ecco che il vinile è già isolato, senza altri interventi esterni.
Se il sistema è smorzato (Q medio o basso), l'energia rilasciata si "spalma" in un vasta gamma di frequenze, andando a disturbare in maniera molto più efficace la trasduzione del disco.
Quindi, in questo tipo di giradischi, il piatto è piccolo, sagomato e il disco si accoppia in maniera rigida al piatto metallico, senza alcun tipo di tappetino smorzatore (accessorio assai quotato tra gli audiofili, che però usano giradischi "normali").

In realtà il piatto dell'Eldorado -giradischi realizato con il concetto innanzi descritto- isolava il disco con un tappetino speciale che sfruttava il disadattamento assai spinto delle impedenze meccaniche in gioco.
Se due quadripoli tra loro collegati hanno un disadattamento di impedenza, la potenza trasferita si riduce grandemente, fino quasi ad annullarsi; questo vale per i circuiti elettrici e in analogia, per i circuiti equivalenti meccanici.
Nel caso del mio giradischi, io volevo una massa assai piccola (anche per ragioni di costo di spedizione all'estero) e quindi non ho potuto realizzare anche questo tipo di isolamento, ma sono soddisfatto comunque perchè il concetto funziona e funziona bene.

Quindi:

modi di vibrazione della struttura del giradischi il più possibile ai limiti della banda audio;
motore con coppia esattamente adattata alla massa rotante;
sistema di trasmissione (cinghia) della giusta elasticità, rispetto alla massa e allo smorzamento introdotto nel sistema

uguale:

giradischi che funziona con un suono molto "pulito".

In termini elettronici: lavorando con un sistema dinamico di secondo ordine devo tendere ad "avere i poli complessi coniugati il più vicino possibile all'asse reale" (i tecnici mi avranno capito; questo riassunto è per loro ;) ).
[fine prima parte]
tiziao
Messaggi: 4941
Iscritto il: sab 17 mar 2018, 9:23
Contatta:

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da tiziao »

drpaolo ha scritto: sab 27 mar 2021, 21:08

giradischi che funziona con un suono molto "pulito".

In termini elettronici: lavorando con un sistema dinamico di secondo ordine devo tendere ad "avere i poli complessi coniugati il più vicino possibile all'asse reale" (i tecnici mi avranno capito; questo riassunto è per loro ;) ).
[fine prima parte]
Paolo grazie a nome di tutto il forum.... nel tuo giradischi immagino che tu sia riuscito brillantemente a domare i poli complessi coniugati ;)
drpaolo
Messaggi: 73
Iscritto il: sab 14 mar 2020, 10:14

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da drpaolo »

...nel tuo giradischi immagino che tu sia riuscito brillantemente a domare i poli complessi coniugati...
Certo, ma in una maniera che va contro il senso comune audiofilo:

motore piccolissimo, invece che i grandi motori dei giradischi audiofili;
cinghia di trasmissione che sembra un elastico da pacchi, invece che le cinghie rettificate, in gomma siliconica, che vanno per la maggiore sui giradischi audiofili;
perno del piatto in alluminio e boccola del perno in volgare acciaio, neppure polito, invece che i superperni e boccole lucidissimi in acciaio trattato, con politura superficiale allo 0,000...

Come mai nessuno ci ha pensato prima ? Boh ?!
tiziao
Messaggi: 4941
Iscritto il: sab 17 mar 2018, 9:23
Contatta:

Re: Progettazione di braccio e giradischi

Messaggio da tiziao »

drpaolo ha scritto: mar 30 mar 2021, 8:32
...nel tuo giradischi immagino che tu sia riuscito brillantemente a domare i poli complessi coniugati...
Certo, ma in una maniera che va contro il senso comune audiofilo:

motore piccolissimo, invece che i grandi motori dei giradischi audiofili;
cinghia di trasmissione che sembra un elastico da pacchi, invece che le cinghie rettificate, in gomma siliconica, che vanno per la maggiore sui giradischi audiofili;
perno del piatto in alluminio e boccola del perno in volgare acciaio, neppure polito, invece che i superperni e boccole lucidissimi in acciaio trattato, con politura superficiale allo 0,000...

Come mai nessuno ci ha pensato prima ? Boh ?!
Grazie Paolo,
una volta fatta la conferenza sui moduli JFET si potrebbe organizzare una dove sviscerare questi argomenti ;) .

Inoltre spero di convincere al nostro comune amico http://www.cutterheadrepair.com/cutterh ... fault.html a dedicarci una serata su come si realizza un master per vinile.
Rispondi