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VTTC: Vacuum Tube Tesla Coil

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Pubblicato sulla Rivista ElettronicaIN n. 230 di Novembre 2018

di PIER-ALESSANDRO AISA

Creare le scariche elettriche

La bobina di Tesla fu inventata da Nikola Tesla negli anni precedenti al 1891, quando si esibì in pubblico per la prima volta all’Istituto Americano degli Ingegneri Elettrici alla Columbia University. Con i mezzi dell’epoca Tesla costruì questo tipo di bobine utilizzando degli scintillatori detti “spinterometri”, che permettevano tramite la formazione di un arco elettrico, la risonanza di un grosso induttore con una serie di condensatori. Ancora oggi gli appassionati si avvicinano al mondo di Tesla utilizzando in prima battuta questo tipo di bobine dette appunto “spinterometriche” o abbreviate SGTC, Spark Gap Tesla Coil. Questo oggetto aprì le porte a moltissime applicazioni rendendo facile la creazione di scariche elettriche e la generazione di forti campi elettromagnetici molto utili per le sperimentazioni e le scoperte di inizio secolo. Al giorno d’oggi lo stesso principio scoperto da Tesla viene utilizzato con bobine che possono utilizzare diverse tecniche per innescare le scariche, come ad esempio le bobine SSTC e DRSSTC Solid State Tesla Coil e Double Resonant Tesla Coil, che fanno uso dei moderni semiconduttori di potenza per gestire la risonanza. Il progetto proposto oggi utilizza invece una valvola termoionica per la generazione e va quindi sotto il nome di VTTC Vacuum Tube Tesla Coil.

La bobina di Tesla classica, la “spinterometrica” o SGTC Spark Gap Tesla Coil

In Figura1 è riportato lo schema di funzionamento semplificato di una bobina di Tesla di tipo SGTC, dove si nota un trasformatore T1, che eleva la tensione proveniente dalla rete elettrica fino ad un valore tale da innescare un arco elettrico fra gli elettrodi dello spinterometro (spark-gap). Quando interviene lo spark-gap, il condensatore CT (detto anche condensatore di “tank” perché immagazzina energia) si trova chiuso in parallelo all’avvolgimento di primario LT ed entra quindi in risonanza con l’avvolgimento stesso. Durante le oscillazioni del circuito risonante parallelo formato da LT, CT e dallo spark-gap, il condensatore imprime dei picchi elevatissimi di corrente nell’avvolgimento primario LT, che per induzione magnetica li trasferisce nell’avvolgimento secondario LS, che entra quindi in risonanza a sua volta con una capacità CS formata dalla capacità parassita dell’avvolgimento stesso e dalla capacità del toroide, chiamato top-load. Se la frequenza di risonanza del circuito composto da LS e CS è esattamente uguale a quella del primario LT e CT il trasferimento di energia è massimo e si crea una tensione ai capi dell’avvolgimento di secondario talmente elevata, da produrre scariche elettriche nell’aria circostante. Le scariche si estinguono appena la tensione al condensatore CT scende sotto al livello di innesco dello spark gap, ma il ciclo si ripete appena il condensatore CT si ricarica nuovamente a ritmo della frequenza di rete e cioè a 50Hz in Italia. Questo modo di funzionamento è di tipo discontinuo ed è possibile solo grazie all’accodo perfetto alla stessa frequenza di risonanza dei due circuiti di primario e di secondario. Infatti il motivo principale per cui si riescono a sviluppare tensioni così elevate al secondario non risiede nel rapporto spire o nell’elevato coefficiente di accoppiamento, come avverrebbe in un normale trasformatore, bensì nell’accordo perfetto dei due circuiti risonanti, che permettono di palleggiare l’energia in modo sincronizzato. Per meglio capirlo si potrebbe fare un paragone con un’altalena, che se spinta in maniera sincrona (scarica di CT) rispetto al suo moto (oscillazione alla frequenza di risonanza) è in grado di aumentare la sua velocità (energia trasferita) solo con una piccola spinta, ma al momento giusto. Se poi si fa in modo che la lunghezza magnetica dell’avvolgimento di secondario sia proprio uguale al quarto d’onda della frequenza di risonanza il trasferimento denergia è massimo, come avviene fra due antenne accordate. Mentre si generano le scariche, l’energia elettrica è trasferita dal toroide all’aria circostante come nuvola di carica elettrica, calore, luce e suono. Le correnti elettriche che fluiscono attraverso queste scariche sono in verità causate dal cambiamento rapido di quantità di carica da un punto particolare volutamente reso più appuntito degli altri (detto breakout point) ad altri punti (regioni vicine dell’aria). Il processo è simile a quello della carica e scarica di un condensatore. Fra una pulsazione e la seguente avviene la creazione e la crescita di un canale di gas ionizzato (detto plasma) che allunga l’intera scarica a ogni successiva pulsazione fino all’equilibrio, cioè fino a quando l’energia media disponibile della bobina di Tesla durante ogni pulsazione bilancia l’energia media che si perde nelle scariche (soprattutto sotto forma di calore).Il punto di equilibrio con le scariche di lunghezza massima dipende dal livello di potenza disponibile nella bobina. Le scariche di alta tensione si presentano con un colore blu-violaceo e di forma filamentosa multi ramificata. Aumentando l’energia si creano scariche più spesse con meno rami, pallide e luminose, quasi bianche e più lunghe grazie all’aumento della ionizzazione. Si sente nell’aria un forte odore pungente di ozono O3 e di ossidi di azoto.


Figura 1 : Schema di una bobina di Tesla tradizionale di tipo SGTC (Spark Gap Tesla Coil)

La bobina di Tesla valvolare, VTTC Vacuum Tube Tesla Coil

Questo articolo tratta un altro tipo di bobina di Tesla, denominata VTTC, Vacuum Tube Tesla Coil, adottando come elemento attivo una grossa valvola termoionica. L’utilizzo di una valvola per la realizzazione di una bobina di Tesla permette di generare scariche con trasferimento di energia quasi continuo con forma seghettata o di tipo “sword” (letteralmente a forma di spada) molto luminose, spesse e incurvate nel caso di frequenza elevata (vedi Figura 2) oppure filiforme a frequenza più bassa (vedi Figura 3). Lo schema presentato fa uso di componenti che possono essere recuperati da oggetti antichi, come ad esempio la valvola stessa la GU-81M che in passato era usata per i trasmettitori RF broadcast o il trasformatore MOT (Micro owen transformer) ed i condensatori alta tensione prelevati dal vecchio forno micro-onde di casa. Vi avvertiamo fin da subito quindi che dovrete prestare la massima attenzione perché ci sono correnti e tensioni in gioco letali.

Figura 2 : Scariche a 980KHz di una bobina di Tesla valvolare di tipo VTTC (Vacuum Tube Tesla Coil)

Figura 3 : Scariche a 444kHz di una bobina di Tesla valvolare di tipo VTTC (Vacuum Tube Tesla Coil)

DESCRIZIONE DELLO SCHEMA ELETTRICO DELLA BOBINA VTTC

Il circuito proposto permette di sperimentare la produzione di scariche elettriche con lunghezze fino a 30 cm a diverse frequenze di ripetizione, grazie all’utilizzo di un circuito denominato Staccato Controller, di cui daremo descrizione in seguito.

Le seguente figura mostra lo schema a blocchi funzionale della bobina VTTC

Figura 4: Schema a blocchi della bobina di Tesla di tipo VTTC

Trasformatore Elevatore = trasforma la tensione di rete da 230V RMS a 50Hz a 2000 V RMS

Duplicatore di tensione = moltiplica la tensione per un fattore pari circa a 2

Circuito Tank = E’ un circuito risonante parallelo, in cui la bobina trasferisce energia alla bobina secondaria

Filtro = questo blocco attenua le componenti ad alta frequenza verso la rete elettrica

Valvola = permette l’oscillazione alla frequenza di risonanza del circuit Tank

Staccato Controller = è un temporizzatore usato per regolare l’accensione\spegnimento della valvola

Trasformatore Abbassatore = fornisce una tesnione di 12 V a 50HZ per alimentare lo Staccato Controller ed il filamento della valvola

Figura 4: Schema elettrico della bobina di Tesla di tipo VTTC

Con riferimento allo schema elettrico di Figura 4 il trasformatore MOT (Micro Oven Transformer) crea una tensione di circa 2.000VRMS a partire dalla 230V 50Hz di ingresso. Questa tensione poi viene raddrizzata a semi-onda e moltiplicata per un fattore di circa 2 dal blocco Duplicatore di Tensione, che provvede tramite i diodi alta tensione a generare una tensione di picco di ben 2000*1.41*2=5640V e a fare lavorare la valvola V1 con un ciclo di lavoro del 50% permettendo così una efficiente gestione dell’energia solo sul picco e dando il tempo alla valvola di raffreddarsi nel semi-periodo in cui non conduce. Questo blocco contiene anche dei condensatori bypass CF, che hanno la funzione di filtro, nei confronti della alta frequenza di oscillazione della valvola, per evitare che questa elevata frequenza possa rimontare verso la sorgente di alimentazione e generare disturbi sulla rete elettrica. Lo schema di dettaglio del moltiplicatore è mostrato in figura 6.

SCHEMA DI CABLAGGIO

Le seguente figura mostra lo schema di cablaggio della bobina VTTC

Figura 5: Schema di cablaggio della bobina di Tesla di tipo VTTC

Figura 6: Schema del moltiplicatore di tensione

A seguire troviamo il blocco risonante costituito dal banco di condensatori CT e dall’avvolgimento LT, che è stato dimensionato per oscillare ad una frequenza naturale di circa 440 KHz. La valvola V1 è un pentodo, ma viene utilizzata come triodo, difatti le griglie G1, G2, G3 sono tutte messe in parallelo e collegate alla rete di grid-leak, costituita dai condensatori CG, dalla resistenza RG e dall’avvolgimento LG, che ha il compito di fare oscillare la valvola, introducendo una retroazione negativa. Difatti appena la valvola viene attraversata da una corrente anodica si trova con una tensione fra griglia e catodo nulla e quindi in una condizione di massima conduzione; ma la corrente che scorre sull’avvolgimento LT induce una forza contro-elettromotrice sull’avvolgimento LG, che localizza una tensione negativa ai capi di CG e quindi polarizza la valvola V1 in interdizione e la spegne. Tramite la resistenza RG poi il condensatore CG si scarica e la tensione fra griglia e catodo risale fino ad un livello tale da riaccendere la valvola ed il ciclo si ripete. Questo schema è noto come oscillatore di Armstrong di classe C. I componenti RG e CG permettono di regolare l’energia trasferita dal circuito risonante formato da CT e LT al circuito risonante formato da LS e CS. Abbassando il valore di RG, si fa in modo che la polarizzazione negativa (che spegne la valvola) sia più ad veloce ad estinguersi aumentando quindi il periodo di tempo di conduzione della valvola e di conseguenza la potenza e la lunghezza delle scariche prodotte.

Il condensatore CB agisce come filtro di bypass per la radio-frequenza, che si trova nel filamento di catodo, che nel caso della valvola GU81-M è a riscaldamento diretto e quindi elettricamente collegato al catodo.

Il primario LT è realizzato con del normale filo elettrico isolato, mentre il secondario è realizzato con moltissime spire di sottile filo per avvolgimenti da trasformatore e si trova accordato alla stessa frequenza di risonanza del primario LT e CT, grazie alla capacità parassita dello stesso avvolgimento CS. Questo avvolgimento deve essere realizzato a regola d’arte, per evitare scariche interne all’avvolgimento stesso a causa degli elevati valori di campo elettrico.

Per calcolare il valore della frequenza di risonanza teorico si può usare la formula:

fR= 1 / (2π * √LT CT)) = 444 KHz

Dati

  • Avvolgimento Primario: 15 spire filo elettrico con sezione 2.5 mm2, avvolto su supporto con diametro 200mm Induttanza LT =78 μH CT = 1.64 nF
  • Avvolgimento di Retroazione: 8 spire filo elettrico con sezione 2.5 mm avvolto su supporto con diametro 200mm
  • Condensatore di risonanza di primario Capacità CT = 1.64 nF
  • Secondario: 1000 spire filo isolato diametro 0.315 mm avvolto su supporto con diametro 110mm Induttanza LS =18 mH
  • Condensatore di risonanza di secondario Capacità CS = 7.14 pF

Per creare un punto preferenziale di emissione delle scariche è necessario creare un break-out point, ossia un punto in cui il campo elettrico sia superiore al valore in altri punti e si possa liberare la scarica. Il secondario quindi viene collegato ad una punta metallica che funziona da emettitore preferenziale di scariche. L’altro estremo della bobina di secondario, il cosiddetto “negativo RF” viene tipicamente collegato a terra e tanto è migliore la connessione verso terra, tanto maggiori saranno le scariche e minori i disturbi prodotti dalla bobina. Tipicamente l’estremo a terra viene anche collegato al negativo del trasformatore MOT e al catodo per dare un riferimento comune alla bobina VTTC. In serie all’anodo della valvola si trova un filtro costituito da RF e LF ed è realizzato con una resistenza ceramica da 100 ohm e 10 spire di filo per avvolgimenti da trasformatore e serve per bloccare frequenze molto elevate, che si potrebbero creare all’interno della valvola a causa dell’eccessiva tensione fra griglia e anodo.

Figura 7: Realizzazione della bobina di Tesla di tipo VTTC

DESCRIZIONE DELLO SCHEMA STACCATO CONTROLLER

Veniamo ora alla parte più elettronica, che riguarda il controllo delle temporizzazioni di accensione e spegnimento della bobina di Tesla per regolare la frequenza ed intensità delle scariche. Il circuito che va sotto il nome di “STACCATO CONTROLLER” implementa un temporizzatore che permette di regolare i periodi di accensione e spegnimento della bobina VTTC tramite un diodo SCR, che funziona da interruttore della corrente anodica. Il temporizzatore è sincronizzato con la tensione di rete per innescare SCR proprio quando il picco della tensione di rete è al massimo e quindi anche la tensione presente all’anodo è massima. La frequenza di ripetizione delle scariche è regolabile tramite il potenziometro R13, che permette di ottenere diversi effetti sonori al variare della frequenza, come quelli prodotti da un elicottero o da un cannone. Infatti la bobina mentre scarica comprime l’aria, proprio come farebbe una cassa sonora.

Il circuito è alimentato da una tensione di 12V alternati a 50Hz derivati dalla 230V di rete tramite un trasformatore abbassatore. I due regolatori di tensione IC3 e IC4 provvedono a creare due tensioni continue stabilizzate di 12V e 5V. La temporizzazione di accensione del SCR è regolata da due timer 555. Il primo timer IC1 è impostato come multivibratore monostabile e ha come trigger di innesco la tensione di rete raddrizzata a semi-onda, in quanto viene preso come riferimento un ramo della tensione alternata a 12V dal ponte B1. IC1 crea quindi un impulso di accensione del SCR T1 ad una frequenza pari alla metà della tensione di rete e cioè a 25Hz. Il secondo timer IC2 configurato sempre come multivibratore monostabile regola invece l’inibizione della generazione degli impulsi del primo timer agendo sul pin di RESET del primo timer. La temporizzazione di IC2 può essere variata tramite il potenziometro R13, da un minimo di 0.8Hz fino ad un massimo di 25Hz.

Lo schema è stato realizzato con un pin-out compatibile con lo standard Arduino, poiché Staccato Controller potrà essere montato in futuro su una scheda madre, che possa montare indifferentemente Staccato Controller o un Arduino vero e proprio che possa agire come controller delle interruzioni o modulatore audio per produrre della musica utilizzando le scariche della bobina.

Figura 8: Schema Elettrico dello Staccato Controller

CARATTERISTICHE TECNICHE

  • Tensione di alimentazione: 12 Vca
  • Corrente assorbita: 40mA
  • Frequenza in uscita: da 0.8Hz a 25Hz
  • Potenza assorbita: 0.5 W

Elenco Componenti STACCATO CONTROLLER

C1-C6: 100nF ceramico 35V

C7: 10uF elettrolitico 35V

C8: 1uF ceramico 35V

C10-C11: 47uF elettrolitico 35V

R1: 10Kohm 1/2W

R2: 100Kohm 1/2W

R3-R9: 10Kohm 1/2W

R10-R12: 1Kohm 1/2W

R13: Potenziometro 100Kohm

R14: 220ohm 1/2W

L1: LED

T1: SCR BT151

B1: Ponte raddrizzatore

IC1-IC2: NE555

IC3: 7805T

IC4: 7812T

Q1-Q2: 2N22222

Varie:

2 Morsetti 2 vie passo 2.54

2 Pin Header 6×1

2 Pin Header 8×1

Elenco Componenti MOLTIPLICATORE DI TENSIONE

C1-C26: 10nF ceramico 2KV

C27-C29: 6.8nF polipropilene 2KV

REALIZZAZIONE PRATICA

Realizzare con cura i collegamenti e i cablaggi della bobina di Tesla è di vitale importanza, soprattutto per quello che riguarda le connessioni con la terra, per un motivo di sicurezza dell’operatore e per evitare che la bobina durante il suo funzionamento possa disturbare altre apparecchiature elettroniche poste nelle vicinanze


Figura 9: Piano di Montaggio

Figura 10: Staccato Controller TOP view

MONTAGGIO

Lo Staccato Controller viene fornito con il circuito stampato ed i componenti a parte. Procedere con il montaggio dei componenti a basso profilo: resistenze, transistors, condensatori ed alla fine il potenziometro rivolto verso il lato esterno della scheda ed i connettori in ultimo. Il potenziometro può essere montato anche distanziato dalla scheda per un montaggio direttamente sul pannello frontale della bobina VTTC. Sui contro-connettori volanti relativi alla serigrafia IN e OUT portare i fili rispettivamente per la tensione di alimentazione a 12V a 50Hz e la connessione verso il catodo della valvola ed il terminale negativo del trasformatore MOT, come indicato nello schema di Figura 3.

COLLAUDO

Per verificare il corretto funzionamento dello Staccato Controller alimentare tramite connettore IN la scheda con una tensione a 12V 50Hz, che sia isolata rispetto alla tensione di alimentazione del filamento della valvola; può ad esempio essere prelevata da un trasformatore abbassatore 230:12 o da un Variac. Verificare che il LED L1 si accenda a ritmo della frequenza impostata dal potenziometro R13. Poi collegare il connettore OUT alla bobina VTTC, mantenendola ancora spenta. Dare tensione al trasformatore T1 ed attendere che il filamento della valvola si riscaldi. Dopo circa 1 minuto si può fornire tensione all’anodo, tramite il trasformatore. A questo punto le scariche elettriche verranno temporizzate dallo Staccato Controller e sarà possibile variarne la frequenza di ripetizione agendo sul potenziomentro.

Figura 11: Staccato Controller, segnale a 50Hz raddrizzata ed impulso alla massima frequenza (25Hz)

Figura 12: Staccato Controller, segnale a 50Hz raddrizzata ed impulso alla minima frequenza (0.8Hz)

RIQUADRO PRECAUZIONI

  • Assicurarsi che non ci siano nelle vicinanze sostanze infiammabili. La bobina di Tesla VTTC sviluppa calore e soprattutto innesca archi elettrici in grado di innescare le fiamme.
  • Non toccare le parti ad alta tensione come valvola, trasformatore diodi e condensatori, anche dopo che la bobina ha funzionato, perché la carica elettrica immagazzinata nei condensatori viene conservata per diversi minuti.
  • Dopo il funzionamento, scollegare l’alimentazione e scaricare le capacità della bobina, posizionando una resistenza del valore di almeno 100 ohm e potenza 5 watt tra gli elettrodi dei condensatori, assicurandosi di non venire a contatto con i reofori delle resistenze.

LUNGHEZZA DELLE SCARICHE

John Freau ha sviluppato una formula che mette in dipendenza la lunghezza delle scariche elettriche in funzione della potenza e tipo della bobina.

Per una bobina SGTC: 4.3 x √ (Potenza in W)

Per una bobina VTTC: 1.27 x √ (Potenza in W)

RIQUADRI DI INTERESSE

La valvola “termoionica” (o “termoelettrica”)

La valvola è un dispositivo elettronico in grado di amplificare i segnali ed è costituita da un involucro solitamente realizzato in vetro, o in metallo, o in ceramica nel quale viene praticato il vuoto, per permettere agli elettroni di scorrere liberamente al suo interno . Deve il suo nome all’effetto “termoionico” o meglio “termoelettrico” visto che si tratta di un fenomeno di emissione di elettroni da parte di un materiale, che sia portato alla temperatura di incandescenza ed in inglese solitamente viene chiamata “vacuum tube”. Gli elettroni prodotti da questo terminale, che si chiama “catodo” verranno attratti dall’altro terminale, detto “anodo” o anche “placca”, se la tensione di quest’ultimo risulta positiva rispetto a quella di catodo. La proporzionalità tra la corrente che scorre all’interno del tubo e la tensione applicata fra anodo e catodo non è lineare, ma esponenziale assimilabile alla curva caratteristica di un normale diodo al silicio. Viceversa se la tensione di anodo è negativa rispetto a quella di catodo, l’anodo sarà in grado di respingere gli elettroni e non ci sarà passaggio di corrente. In questo caso si dice che la valvola è nello stato di “interdizione”. Questo tipo di valvola a due terminali, è chiamata diodo ed è stata inventata da John Ambrose Fleming nel 1904, che come l’equivalente componente discreto lascia passare la corrente solo in un verso. Aggiungendo all’interno del tubo un altro terminale metallico chiamato “griglia di controllo” (detto così proprio perché realizzato come un reticolo metallico) frapposto fra anodo e catodo all’interno del tubo si ottiene un componente detto “triodo”, scoperto da Lee Forest nel 1907. Il triodo è in grado di regolare l’intensità del flusso di corrente che scorre tra anodo e catodo, grazie alla tensione applicata alla griglia. Infatti, se la griglia risulta polarizzata positivamente rispetto al catodo, questa favorisce il moto degli elettroni dal catodo verso l’anodo e quindi fa aumentare la corrente, viceversa se viene polarizzata negativamente ne impedisce il passaggio. Ecco quindi creato un componente amplificatore, che a seconda alla tensione applicata in griglia di controllo riesce a regolare la corrente, proprio come avviene per analogia in un transistor di tipo FET (Field Effect Transistor), dove la tensione presente fra il terminale di gate e di source instaura un canale conduttivo all’interno del semiconduttore. Si possono aggiungere altri terminali di griglia intermedi fra anodo e catodo per ottenere migliori risposte in frequenza e per avere caratteristiche tensione-corrente adatte alle diverse necessità. Le valvole ottenute assumono il nome in base al numero di terminali di griglia presenti. Il Triodo ha solo il terminale di griglia di controllo, il tetrodo ne ha due griglie: la griglia di controllo e la “griglia schermo”, utilizzata per diminuire la capacità presente tra i terminali di griglia di controllo e anodo. Il pentodo aggiunge una ulteriore griglia denominata “griglia di sopressione” per limitare l’effetto di emissione secondaria, che si genera quando gli elettroni colpiscono il terminale di anodo. Il catodo può essere di tipo a riscaldamento diretto, cioè si riscalda a seguito di una tensione applicata oppure a riscaldamento indiretto, quando viene utilizzato un filamento esterno per riscaldarlo.

Figura 13: Le valvole termonioniche

Figura 14: La valvola GU-81 in funzione

Figura 15: Datasheet della valvola GU81-M

Figura 16: Curva caratteristica della valvola GU81-M

NIKOLA TESLA

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Nikola Tesla (Smiljan,10 luglio 1856New York,7 gennaio 1943) lo si può ritenere uno degli scienziati più importanti del XX° secolo, essendo lo scopritore di principi fondamentali della fisica ed il padre di molte tecnologie che oggi diamo per scontate e che sono alla base della nostra vista quotidiana, quali: il campo magnetico rotante, la risonanza, la trasmissione via etere, la corrente elettrica alternata, i motori elettrici, le turbine elettriche, le trasmissioni radio, i radiocomandi, alcuni antenati della robotica e le macchine nell’ambito della elettroterapia. E’ l’inventore intestatario di almeno 280 brevetti, ma tutta la sua esistenza è immersa in una alone di mistero, soprattutto per il suo carattere estremamente particolare e schivo; da alcuni veniva definito un pazzoide e pare che avesse delle visioni, come dei bagliori folgoranti che gli apparivano in testa, grazie ai quali riusciva a progettare tutto nella sua mente senza bisogno di disegnare o fare calcoli sulla carta. Affermava di riuscire a comunicare con i piccioni ed addirittura di percepire segnali dallo spazio, da Marte e dalle lontane galassie. Aveva delle fissazioni, come ad esempio la pretesa di avere a che fare solo con numeri divisibili per tre, odiava i capelli degli altri ed era completamente ossessionato dai microbi. A differenza di altri grandi scienziati della sua epoca non aveva per niente un animo imprenditoriale e le sue invenzioni spesso gli furono rubate o sottopagate, fino al punto di avere vissuto dei periodi della sua vita in uno stato di completa indigenza, per sostenere le battaglie legali sulla paternità dei brevetti, come ad esempio per il brevetto sulle trasmissioni con onde radio contro Guglielmo Marconi. Negli Stati Uniti venne a contatto con i grandi personaggi del tempo, come gli industriali Westinghouse, J.P. Morgan, Edison, scienziati come Einstein e lo scrittore M.Twain, con il quale aveva un rapporto di amicizia molto stretto. Quando diede vita alle prime scariche elettriche era considerato al pari di uno stregone e l’opinione pubblica era stata influenzata dal suo nemico nella guerra delle correnti, Thomas Alva Edison, che per fare primeggiare la sua corrente continua, rispetto alla corrente alternata proposta da Tesla, dava spettacoli in piazza dove, tramite la corrente elettrica alternata faceva prendere fuoco ad animali grossi come elefanti per sottolineare la pericolosità di questo tipo di corrente. Inoltre aveva in cantiere progetti incredibili e tutt’ora avveniristici, quali: la macchina ad energia cosmica, per rendere disponibile all’umanità una fonte di energia gratuita, pulita e completamente wireless sfruttando la ionosfera come conduttore o la macchina del tempo, la macchina volante a decollo verticale od ancora il famoso “raggio della morte”, che trasmesso da una torre era in grado di annientare tramite un fascio di energia elettromagnetica qualsiasi nemico a distanza. Forse proprio per le potenziali implicazioni belliche, veniva ritenuto pericoloso ed alcune invenzioni e brevetti sono stati occultati e messi come TOP Secret dalla CIA durante le misteriose circostanze della sua morte, avvenuta nella camera 3327 (divisibile per 3 ovviamente …) dell’albergo New Yorker di Manhattan. Ad oltre 50 anni dalla sua scomparsa, dobbiamo riflettere sulla portata delle sue invenzioni che ci permettono ad esempio di usare il telefono cellulare o di connetterci alle reti Wi-fi.

Immagini EXTRA (da valutare)

Figura 17: Il moltiplicatore di tensione realizzato su basetta millefori

 

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