Re: Flussante DIY
Inviato: mer 8 feb 2023, 14:55
Ciao, mi riferivo alla percentuale di cloruro di zinco nel flussante contenuto nello stagno... ovvero la composizione del fondente stesso, NON la percentule di fondente per Kg di stagno che è scritta sul rocchetto... Tu hai la composizione precisa di questo fondente ? Pensavo fosse un po' segreta, un po' come la Coca.Cola o la Nutella.
Certo la pulizia, ma ci sono paste salda o per brasatura, chiamale come vuoi, che sono corrosive. Tu pensi, cavolo come funziona bene, guarda come è facile saldare...e anche se le pulisci, nel tempo intaccano e corrodono il metallo, sia per i residui rimasti combinati nello stagno, sia perchè non riesci a pulire sempre tutto e in ogni dove, prova a pensare sotto un integrato o smd, puoi pulire quanto vuoi ma qualche piccola traccia scappa...
Pubblico le caratteristiche tossicologiche del cloruro di zinco:
11. Informazioni tossicologiche
Tossicità acuta per via orale, cutanea ed inalatoria
DL-50 (orale): ratto: 350 mg/kg
DL-50 (cutanea): coniglio: dato non disponibile
CL-50-30 minuti (inalatoria): ratto: 1260 mg/m3
Il cloruro di zinco, per via inalatoria, può causare gravi disturbi respiratori con dispnea, tosse, dolori toracici, infiltrazioni bilaterali diffuse,
edema interstiziale, fibrosi, talora pneumotorace ed anche morte.
L'esposizione a fumi o polveri provoca congiuntivite, lesioni cutanee del tipo da energia termica e lesioni polmonari dirette, potenzialmente
letali per edema polmonare o broncopolmonite che, se superate, possono portare a fibrosi polmonare interstiziale.
L'ingestione di cloruro di zinco, oltre ai danni locali, ha dato anche necrosi epatica.
Il cloruro di zinco può svilupparsi anch'esso come fumi. L'esposizione ai fumi determina una sintomatologia chiamata "febbre da fumi
metallici".
A distanza di circa 4-8 ore dall'esposizione si ha un'irritazione della gola ed un gusto metallico in bocca. In seguito si ha malessere
generale, sensazione di sete intensa, astenia, cefalee, talora confusione mentale, dolori lombari e tosse secca con dolori toracici.
10-12 ore dopo l'esposizione compare febbre elevata (anche oltre i 40 °C) a cui si accompagnano sintomi tipo influenzali (mialgie,
irritazione faringo-laringea con sensazione di difficoltà respiratoria, costrizione toracica, tosse non produttiva, cefalee). Si possono avere
dolori gastrici con vomito e diarrea. La febbre, di solito, ha la durata di 6-12 ore, raramente dura 24 ore. I sintomi scompaiono nelle 24-48
ore. La radiologia polmonare é quasi sempre nella norma. La guarigione é generalmente rapida e senza sequele. Sembra che esista uno
stato di tolleranza, infatti, queste febbri compaiono più frequentemente dopo un periodo di non-esposizione.
E' irritante e corrosivo per la cute e le mucose, causa ustioni dolorose e torpide. Si possono avere dermatiti vescicolose, congiuntiviti ed
ulcere del setto nasale. I fumi di cloruro di zinco hanno azione lesiva diretta sul polmone.
A seguito di ingestione si possono avere lesioni caustiche del tubo digerente e sono descritti casi di necrosi epatica.
A livello oculare il cloruro di zinco é fortemente irritante: una soluzione al 10% induce lacrimazione e congiuntivite reversibile, una soluzione
Potere corrosivo e/o irritante per pelle, occhi e apparato respiratorio
7 di 12
al 50% provoca opacità corneale.
Dato non disponibile.
Potere sensibilizzante
Nel ratto, l'esposizione a 25 mg/kg/giorno per 4 settimane con l'acqua da bere, causa una riduzione del tasso di emoglobina e degli
eritrociti. L'esposizione ripetuta per via inalatoria, a concentrazioni di 248 mg/m3 o 119 mg/m3 per 1 ora/giorno per 5 giorni/settimana per 3
settimane nella cavia e di 254 mg/m3 o 121,7 mg/m3 per 1 ora/giorno per 5 giorni/settimana per 20 settimane nel ratto e nel topo, causa
un'infiammazione polmonare cronica con modifiche della funzionalità polmonare, infiltrazione di leucociti e di macrofagi e fibrosi. A queste
concentrazioni non si osservano effetti gastrointestinali, epatici, renali o cardiaci.
Tossicità a lungo termine (subacuta, subcronica, cronica)
Il cloruro di zinco sembra avere un debole effetto clastogeno sui linfociti umani in coltura. Studi in vivo mostrano che ratti esposti al cloruro
di zinco con l'acqua da bere presentano aberrazioni cromosomiche e scambi tra cromatidi fratelli nel midolleo osseo. Studi su topi
mostrano che la somministrazione intraperitoneale di cloruro di zinco induce un aumento significativo di aberrazioni cromosomiche nelle
cellule di midollo osseo a tutte le concentrazioni testate (7,5-10 e 15 mg/kg nelle esposizioni acute o da 1 a 3 mg/kg nelle esposizioni
croniche). L'esposizione per via inalatoria di topi induce un aumento di aberrazioni cromosomiche in cellule di midollo osseo.
- LUS Environmental Protection Agency (EPA) alloca lo zinco ed i suoi composti nel gruppo D (non classificabili come cancerogeni per l
uomo) sulla base di assenza di dati nelluomo ed evidenza inadeguata negli animali da laboratorio.
Cancerogenesi, Mutagenesi e Tossicità Riproduttiva (fertilità e sviluppo)
Dato non disponibile.
Altri effetti (es. narcotizzanti)
Nell'uomo lo zinco assorbito si distribuisce nei muscoli scheletrici (60%), nelle ossa (30%) ed il rimanente nel fegato, prostata, tratto
gastrointestinale, reni, cute, polmoni, cervello, cuore e pancreas.
Lo zinco diminuisce l'assorbimento del rame alimentare e questo comporta anemia sideroblastica e diminuzione dei tassi dell'emoglobina,
dell'ematocrito, degli eritrociti e dei leucociti ed un aumento delle infezioni, di ulcere della bocca o della gola ed una debolezza generale.
Lo zinco non viene metabolizzato, ma entra nella struttura di numerosi metalloenzimi. Nell'uomo viene escreto prevalentemente con le feci.
Una piccola quota é eliminata con le urine ed il rimanente con il sudore, lo sperma, i capelli, la saliva ed il latte.
Lo zinco attraversa la barriera placentare.
Altro: metabolismo, cinetica, meccanismo di azione, etc.
Le principali vie di esposizione potenziale sono inalazione, contatto cutaneo ed ingestione.
Se guardiamo le quantità, sono piuttosto importanti...
Certo la pulizia, ma ci sono paste salda o per brasatura, chiamale come vuoi, che sono corrosive. Tu pensi, cavolo come funziona bene, guarda come è facile saldare...e anche se le pulisci, nel tempo intaccano e corrodono il metallo, sia per i residui rimasti combinati nello stagno, sia perchè non riesci a pulire sempre tutto e in ogni dove, prova a pensare sotto un integrato o smd, puoi pulire quanto vuoi ma qualche piccola traccia scappa...
Pubblico le caratteristiche tossicologiche del cloruro di zinco:
11. Informazioni tossicologiche
Tossicità acuta per via orale, cutanea ed inalatoria
DL-50 (orale): ratto: 350 mg/kg
DL-50 (cutanea): coniglio: dato non disponibile
CL-50-30 minuti (inalatoria): ratto: 1260 mg/m3
Il cloruro di zinco, per via inalatoria, può causare gravi disturbi respiratori con dispnea, tosse, dolori toracici, infiltrazioni bilaterali diffuse,
edema interstiziale, fibrosi, talora pneumotorace ed anche morte.
L'esposizione a fumi o polveri provoca congiuntivite, lesioni cutanee del tipo da energia termica e lesioni polmonari dirette, potenzialmente
letali per edema polmonare o broncopolmonite che, se superate, possono portare a fibrosi polmonare interstiziale.
L'ingestione di cloruro di zinco, oltre ai danni locali, ha dato anche necrosi epatica.
Il cloruro di zinco può svilupparsi anch'esso come fumi. L'esposizione ai fumi determina una sintomatologia chiamata "febbre da fumi
metallici".
A distanza di circa 4-8 ore dall'esposizione si ha un'irritazione della gola ed un gusto metallico in bocca. In seguito si ha malessere
generale, sensazione di sete intensa, astenia, cefalee, talora confusione mentale, dolori lombari e tosse secca con dolori toracici.
10-12 ore dopo l'esposizione compare febbre elevata (anche oltre i 40 °C) a cui si accompagnano sintomi tipo influenzali (mialgie,
irritazione faringo-laringea con sensazione di difficoltà respiratoria, costrizione toracica, tosse non produttiva, cefalee). Si possono avere
dolori gastrici con vomito e diarrea. La febbre, di solito, ha la durata di 6-12 ore, raramente dura 24 ore. I sintomi scompaiono nelle 24-48
ore. La radiologia polmonare é quasi sempre nella norma. La guarigione é generalmente rapida e senza sequele. Sembra che esista uno
stato di tolleranza, infatti, queste febbri compaiono più frequentemente dopo un periodo di non-esposizione.
E' irritante e corrosivo per la cute e le mucose, causa ustioni dolorose e torpide. Si possono avere dermatiti vescicolose, congiuntiviti ed
ulcere del setto nasale. I fumi di cloruro di zinco hanno azione lesiva diretta sul polmone.
A seguito di ingestione si possono avere lesioni caustiche del tubo digerente e sono descritti casi di necrosi epatica.
A livello oculare il cloruro di zinco é fortemente irritante: una soluzione al 10% induce lacrimazione e congiuntivite reversibile, una soluzione
Potere corrosivo e/o irritante per pelle, occhi e apparato respiratorio
7 di 12
al 50% provoca opacità corneale.
Dato non disponibile.
Potere sensibilizzante
Nel ratto, l'esposizione a 25 mg/kg/giorno per 4 settimane con l'acqua da bere, causa una riduzione del tasso di emoglobina e degli
eritrociti. L'esposizione ripetuta per via inalatoria, a concentrazioni di 248 mg/m3 o 119 mg/m3 per 1 ora/giorno per 5 giorni/settimana per 3
settimane nella cavia e di 254 mg/m3 o 121,7 mg/m3 per 1 ora/giorno per 5 giorni/settimana per 20 settimane nel ratto e nel topo, causa
un'infiammazione polmonare cronica con modifiche della funzionalità polmonare, infiltrazione di leucociti e di macrofagi e fibrosi. A queste
concentrazioni non si osservano effetti gastrointestinali, epatici, renali o cardiaci.
Tossicità a lungo termine (subacuta, subcronica, cronica)
Il cloruro di zinco sembra avere un debole effetto clastogeno sui linfociti umani in coltura. Studi in vivo mostrano che ratti esposti al cloruro
di zinco con l'acqua da bere presentano aberrazioni cromosomiche e scambi tra cromatidi fratelli nel midolleo osseo. Studi su topi
mostrano che la somministrazione intraperitoneale di cloruro di zinco induce un aumento significativo di aberrazioni cromosomiche nelle
cellule di midollo osseo a tutte le concentrazioni testate (7,5-10 e 15 mg/kg nelle esposizioni acute o da 1 a 3 mg/kg nelle esposizioni
croniche). L'esposizione per via inalatoria di topi induce un aumento di aberrazioni cromosomiche in cellule di midollo osseo.
- LUS Environmental Protection Agency (EPA) alloca lo zinco ed i suoi composti nel gruppo D (non classificabili come cancerogeni per l
uomo) sulla base di assenza di dati nelluomo ed evidenza inadeguata negli animali da laboratorio.
Cancerogenesi, Mutagenesi e Tossicità Riproduttiva (fertilità e sviluppo)
Dato non disponibile.
Altri effetti (es. narcotizzanti)
Nell'uomo lo zinco assorbito si distribuisce nei muscoli scheletrici (60%), nelle ossa (30%) ed il rimanente nel fegato, prostata, tratto
gastrointestinale, reni, cute, polmoni, cervello, cuore e pancreas.
Lo zinco diminuisce l'assorbimento del rame alimentare e questo comporta anemia sideroblastica e diminuzione dei tassi dell'emoglobina,
dell'ematocrito, degli eritrociti e dei leucociti ed un aumento delle infezioni, di ulcere della bocca o della gola ed una debolezza generale.
Lo zinco non viene metabolizzato, ma entra nella struttura di numerosi metalloenzimi. Nell'uomo viene escreto prevalentemente con le feci.
Una piccola quota é eliminata con le urine ed il rimanente con il sudore, lo sperma, i capelli, la saliva ed il latte.
Lo zinco attraversa la barriera placentare.
Altro: metabolismo, cinetica, meccanismo di azione, etc.
Le principali vie di esposizione potenziale sono inalazione, contatto cutaneo ed ingestione.
Se guardiamo le quantità, sono piuttosto importanti...