Carico Elettronico DL24 2° puntata cosa fa : pregi e difetti

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antonino52
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Carico Elettronico DL24 2° puntata cosa fa : pregi e difetti

Messaggio da antonino52 »

Quello che dirò qui vale sia per la versione parzialmente DIY con il disssipatore (che rappresenta il 50% del costo) procurato e montato da voi sia per le versioni già complete e funzionanti come queste

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L'oggetto è un carico elettronico in corrente continua con un range di funzionamento molto ampio per correnti da fino a 20 A e tensioni fino a 200 V e con un limite più stringente di wattaggio relativo al modello di 150W o di 180 W.

VI DICO SUBITO IN MAISCOLO CHE NON E' SICURO USARLO CON TENSIONI SOPRA I 50V ESSENDOCI TROPPI PUNTI IN TENSIONE SCOPERTI QUINDI SE LO FATE E' A VOSTRO RISCHIO.
TENETE PRESENTE CHE IL DISSIPATORE CHE HO MONTATO ANDREBBE ISOLATO DAL MOSFET IN MODO ADEGUATO SE SI USANO TENSIONI ALTE. ALTRIMENTI TUTTO IL METALLO DEL DISSIPATORE E' SOTTO TENSIONE.
inoltre come avvertimento aggiuntivo mettete una copertura/protezione alla ventola INTEL perchè è "cattiva" ed ha spigoli taglienti capaci di infliggervi dispiaceri ai polpastrelli delle dita alla minima distrazione. Nei modelli completi esiste già una forma di protezione anche se non completa.

Trattandosi di prodotti cinesi molto economici questi valori di tensioni, correnti e wattaggi sono ottimistici e se non si vuole friggere tutto bisogna tenersi sotto di un bel po a meno di non sostituire anche parte dell'elettronica di potenza: ovvero soprattutto il mosfet e usare dissipatori anche più performanti.
Ma ovviamente non avremo più un oggetto economico e usciremmo dallo scopo del mio intervento.

Questo carico elettronico funziona come :
- CC carico a corrente costante
- CV Carico a tensione costante
- CR Carico a resistenza costante
- CP Carico a potenza costante
Diciamo subito che funzionano tutti bene salvo quello a tensione costante dove nell'90% delle situazioni il sistema si mette a fare ping pong fra due valori di tensione e corrente, segno che la prestazione è ottenuta via software e qualcosa nella stabilità non va bene. Ma nell'uso comune se ne può fare a meno. Misurare con questo oggetto le prestazioni di un alimentatore o la "vera capacità" di una batteria al Litio è un gioco.
Quesi dimenticavo di dire che quest'oggetto, nonostante il costo molto contenuto, fa midure a "4 fili" e questo visto che fa misure fino a 20 A è particolarmente utile per avere misure di tensione precise anche quando si misura la scarica di una batteria di automobile assorbendo magari 15 A.

Non faro una recensione perchè se ne trovano tante , ne un sunto del manuale perchè nel sito si trova anche quello; solo qualche riflessione.

La bella funzione del bluetooth che dovrebbe consentire di fare tutto da remoto è rovinata da un sw non all'altezza e non certificato esente da virus e simili.

Il display è carino e anche troppo pieno di informazioni. Le 5 cifre sono anche troppo per l'uso, comunque sono precise come quelle di un tester di fascia media, e quindi vanno benone.
Una delle più importanti cose da misurare, ovvero la temperatura del Mosfet è piccolissima ed ottenuta con una NTC che è solo "vicina" al mosfet ; quindi serve solo come valore di massima e arriva in ritardo.
In giro in rete troverete molto riguardo ai Mosfet che si "bruciano" facilmente. Credo sia vero andando ai limiti alti di utilizzo.
Il MOsfet che viene fornito, l' IRFP264 pur avendo corrente tensione e wattaggio apparentemente abbondanti è un Mosfet nato per la commutazione (e quindi molto più economico); nato per funzionare acceso o spento come un interruttore e come quasi tutti i mosfet.
Qui invece serve un funzionamento lineare e questo provoca un drastico abbassamento dei valori a cui tale MOSFET può essere usato.
A questo si aggiunga che in Cina sono "pieni" di mosfet "fake" e avrete la spiegazione.

io ho smontato il mosfet che arriva in questo periodo e il peso (5,6 gr) e la RDS-ON (0,037 ohm) sembrano dire che è un originale; l'ho spinto con il dissipatore piccolo fino a 100W e con il grande fino a 120W senza danni e con temperatura del dissipatore max a 50°C.
Solo come esempio ho avuto per mano MOSFET di questo tipo fake e avevano un peso di 4,4 gr e una RDS-ON di 0,150 ohm.

Ma non sono andato oltre 100 e 120W (come il dissipatore più grande avrebbe consentito) perchè ho notato che toccando il PC sotto il MOSFET nella zona del "DRAIN" c'è un riscaldamento anomalo ben più alto del dissipatore e questa cosa non è buona; quindi a 180W non ci sono mai andato.

Per chi fosse curioso in rete c'è chi ha messo MOSFET sempre di commutazione ma più potenti come l' IRFP90N20D (oltre 500W) che si trova originale a poco meno di 10€ su siti di reputazione ma rimane sempre un MOSFET di commutazione. L'ideale sarebbe un MOSFET destinato all'uso lineare come l'IXTK90N25L2 che però ha due difetti: non si trova e quando si trova costa 40€.
Tenendo presente che rimangono tanti altri problemi per andare a potenze elevate credo sia una strada da non percorrere.
E' questo il motivo per cui non parlo di chi ci ha messo dissipatori da 200€ con Heat Pipe destinati alle CPU più potenti e poi ha dovuto cambiare oltre al MOSFET al doppio diodo di protezione contro l'inversione di polarità e alle resistenze di shunt per misurare la corrente.... ascoltate.... ha dovuto rinforzare le piste della scheda con stagno e fili di rame spesso perchè si bruciavano.
per me è pura follia...
Fine della 2° Puntata

Vi dico subito che se la cosa genererà interesse, si può approfondire il DIY e altri dettagli e parlare anche di modelli nuovi appena usciti ma solo finiti e costosi (siamo a 60€); insomma mi fermo qui e vediamo se si accende l'interesse intorno a questo oggetto ed ai carichi elettronici:

Un saluto a tutti

Aggiunta
mi sono ricordato che di questo apparato avevo trovato uno schema

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ed anche un layout

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che possono essere utile nel DIY
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