Smart Toothbrush
Smart Toothbrush
Proviamo a realizzare il prototipo di uno spazzolino intelligente come e' qui :
https://www.az-oralb.it/it-it/linee-pro ... gK0xfD_BwE
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Re: Smart Toothbrush
Da quando ho buttato lo spazzolino elettrico e sono tornato a quello manuale ho ridotto significativamente la formazione del tartaro.Lyc333 ha scritto: ↑sab 23 lug 2022, 18:13 Proviamo a realizzare il prototipo di uno spazzolino intelligente come e' qui :
https://www.az-oralb.it/it-it/linee-pro ... gK0xfD_BwE
Bye!
Marco
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Se tu hai una mela, ed io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu
hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee. (George Bernard Shaw)
Marco
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Re: Smart Toothbrush
Se lo abbini all'idropulsore è ancora meglio.
“...dentro i confini del computer, sei tu il creatore. Controlli - almeno potenzialmente - tutto ciò che vi succede. Se sei abbastanza bravo, puoi essere un dio. Su piccola scala.”
L. Torvalds
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Guido C.
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Re: Smart Toothbrush
Come sensore di pressione ho pensato a questo , che e' lungo 2,5 cm e si adatta alla testina dello spazzolino per rilevare il contatto con le setole :
https://www.amazon.it/Sensore-pressione ... 095&psc=1]
Re: Smart Toothbrush
Dovrebbe questo sensore essere come questo tipo :
L'estensimetro elettrico a resistenza
Schema di un estensimetro elettrico.
L'estensimetro elettrico a resistenza è costituito da una griglia di sottilissimo filo metallico (solitamente costantana) rigidamente applicata su un supporto di materiale plastico. Venne inventato da Edward E. Simmons e Arthur C. Ruge nel 1938.
L'estensimetro viene utilizzato incollandolo sulla superficie del corpo di cui si vogliono misurare le deformazioni generalmente utilizzando collanti istantanei come il cianoacrilato. Il filo dell'estensimetro segue le deformazioni della superficie a cui è incollato, allungandosi ed accorciandosi insieme ad essa; queste variazioni dimensionali causano una variazione della resistenza elettrica del filo. Misurando, tramite un ponte di Wheatstone o altro sistema, tali variazioni, si può risalire all'entità della deformazione che le ha causate.
Le dimensioni di un estensimetro possono variare da pochi micron ad alcuni centimetri. Quelli di dimensioni minori sono utilizzati per misure puntuali, cioè per conoscere il valore delle deformazioni in un punto preciso, mentre quelli di maggior lunghezza sono utili per rilevare la deformazione media relativa ad un'area più estesa.
Resistenza e sensibilità
Modifica
Un estensimetro elettrico è caratterizzato da due grandezze fondamentali: la resistenza del filo che costituisce la griglia sensibile (i valori più diffusi in commercio sono 120, 350 e 600 ohm) e il gauge factor ovvero il fattore di trasduzione, che esprime la sensibilità dell'estensimetro.
L'incremento di resistenza dell'estensimetro viene espressa come rapporto fra la variazione di resistenza e la resistenza totale del filo. Se L è la lunghezza iniziale del corpo, ΔL la sua variazione, R è la resistenza iniziale del filo e ΔR la sua variazione, allora il gauge factor Gf è pari a: {\displaystyle G_{f}={\frac {\Delta R/R}{\Delta L/L}}}{\displaystyle G_{f}={\frac {\Delta R/R}{\Delta L/L}}}
Negli estensimetri commerciali il valore del gauge factor si aggira intorno a 2.
L'estensimetro elettrico a resistenza
Schema di un estensimetro elettrico.
L'estensimetro elettrico a resistenza è costituito da una griglia di sottilissimo filo metallico (solitamente costantana) rigidamente applicata su un supporto di materiale plastico. Venne inventato da Edward E. Simmons e Arthur C. Ruge nel 1938.
L'estensimetro viene utilizzato incollandolo sulla superficie del corpo di cui si vogliono misurare le deformazioni generalmente utilizzando collanti istantanei come il cianoacrilato. Il filo dell'estensimetro segue le deformazioni della superficie a cui è incollato, allungandosi ed accorciandosi insieme ad essa; queste variazioni dimensionali causano una variazione della resistenza elettrica del filo. Misurando, tramite un ponte di Wheatstone o altro sistema, tali variazioni, si può risalire all'entità della deformazione che le ha causate.
Le dimensioni di un estensimetro possono variare da pochi micron ad alcuni centimetri. Quelli di dimensioni minori sono utilizzati per misure puntuali, cioè per conoscere il valore delle deformazioni in un punto preciso, mentre quelli di maggior lunghezza sono utili per rilevare la deformazione media relativa ad un'area più estesa.
Resistenza e sensibilità
Modifica
Un estensimetro elettrico è caratterizzato da due grandezze fondamentali: la resistenza del filo che costituisce la griglia sensibile (i valori più diffusi in commercio sono 120, 350 e 600 ohm) e il gauge factor ovvero il fattore di trasduzione, che esprime la sensibilità dell'estensimetro.
L'incremento di resistenza dell'estensimetro viene espressa come rapporto fra la variazione di resistenza e la resistenza totale del filo. Se L è la lunghezza iniziale del corpo, ΔL la sua variazione, R è la resistenza iniziale del filo e ΔR la sua variazione, allora il gauge factor Gf è pari a: {\displaystyle G_{f}={\frac {\Delta R/R}{\Delta L/L}}}{\displaystyle G_{f}={\frac {\Delta R/R}{\Delta L/L}}}
Negli estensimetri commerciali il valore del gauge factor si aggira intorno a 2.
- Allegati
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- 350px-Esten_mono.jpg (12.51 KiB) Visto 1434 volte
Re: Smart Toothbrush
Circuito di riferimento sensore di pressione :
- Allegati
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- 8e7e5530-4f70-4166-aac2-dda80efd15b6.__CR0,0,970,600_PT0_SX970_V1___.jpg (33.32 KiB) Visto 1431 volte
Re: Smart Toothbrush
"Sensore di pressione a film sottile a resistenza resistiva MD30-60 0~30KG Resistenza di rilevamento della forza diametro 30mm", dubito che con uno spazzolino si operi una pressione del genere.
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Re: Smart Toothbrush
IMHO
"Spannometricamente"... Viste le foto... anche con una grandezza (diametro) simile dubito che sia utilizzabile.
Occhio all'utilissimo e insostituibile entusiasmo !
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Re: Smart Toothbrush
Ho trovato questo sensore che rileva anche da 0 a 500 gr. :
https://www.fruugo.it/1pc-df9-40-sensor ... gIHNPD_BwE
Re: Smart Toothbrush
L' associazione nazionale dentisti italiani ha stabilito che la pressione che si puo' esercitare non rovinando denti e gengive e' 150 gr.