Trasformatore di isolamento

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scossa
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da scossa »

Ciao,
blue3121 ha scritto: mar 31 mag 2022, 15:16 Steve... ti stimo parecchio da quando sono "arrivato" sul forum.
Ma....
Grottesco perchè ?
Presumo perché l'isolamento galvanico non c'entra nulla con la messa a terra; pensa ad un qualsiasi dispositivo, ad esempio un amplificatore, dotato di un "normale" trasformatore 230->40 Vac: sicuramente lo chassis è collegato a terra, ma non per questo diresti che il secondario non è isolato galvanicamente dal primario.
Certo un intervento da parte di Steve sarebbe gradito.
Ultima modifica di scossa il mar 19 lug 2022, 17:24, modificato 1 volta in totale.
Bye!
Marco
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scossa
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da scossa »

blue3121 ha scritto: mar 19 lug 2022, 13:19 Qualcuno conosce i Bronson++ ?
Io ho preso un variac Bronson e devo dire che non è niente male.
Bye!
Marco
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blue3121
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da blue3121 »

scossa ha scritto: mar 19 lug 2022, 14:22 Presumo perché l'isolamento galvanico non centra nulla con la messa a terra; pensa ad un qualsiasi dispositivo, ad esempio un amplificatore, dotato di un "normale" trasformatore 230->40 Vac: sicuramente lo chassis è collegato a terra, ma non per questo diresti che il secondario non è isolato galvanicamente dal primario.
Certo un intervento da parte di Steve sarebbe gradito.
Grazie per il chiarimento.
Adesso mi è molto più chiaro.
Grazie Scossa.
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iw2fnd
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da iw2fnd »

Il trasformatore in questione garantisce l'isolamento galvanico tra il primario ed il secondario. In altre parole il neutro della rete elettrica pubblica è collegato a terra in cabina di trasformazione (distribuzione TT) e quindi è collegato alla terra di protezione (alveolo centrale delle prese italiane) tramite il terreno che c'è tra casa nostra e la cabina (di solito pochi Ohm). Nel trasformatore in questione il secondario risulta isolato dalla rete elettrica pertanto i due poli del secondario sono galvanicamente isolati dai poli del secondario (a meno delle capacità parassite tra i due avvolgimenti) ma il sistema di protezione è ancora la terra (che nella fattispecie passa indisturbata). Per cui a valle del trafo si ha un sistema di distribuzione IT.
Se il trafo viene usato cos'ì com'è non si ha alcuna protezione contro i corto circuiti (obbligatorio per norma ma in laboratorio interessa relativamente se lo colleghiamo solo quando serve) e non ha alcuna protezione contro i contatti indiretti (cioè quelli che farebbero intervenire il differenziale ma in laboratorio è sotto il nostro diretto controllo; sempre se lo colleghiamo quando serve).
Se lo teniamo permanentemente collegato alla rete allora si usa mettere una coppia di fusibili (o un magnetotermico con curva D) sul primario e sul secondario un sistema elettronico di controllo dell'isolamento che sia in grado di segnalare la condizione di primo guasto a terra.
Tutti interventi piuttosto onerosi che non si adottano, se non sono strettamente necessari.
Infine, mi permetto di suggerire un trasformatore d'isolamento più piccolo (2 o 300VA) preceduto da un variac della stessa potenza per le riparazioni a tensione di rete. Dispositivi da mettere in una scatola (anche di legno) che si collega alla rete al bisogno; una specie di alimentatore in AC.
Infatti, se tieni collegato un trasformatore d'isolamento con potenza vicina a quella di fornitura potrebbero intervenire le protezioni magnetiche del tuo impianto a causa della forte corrente di magnetizzazione che ha il trasformatore allo spunto (per questo motivo occorre un interruttore con curva D).
A questo punto viene spontanea la domanda: ma se è sempre collegato alla rete che spunto ha?
R. Lo spunto lo si ha tutte le volte che viene a mancare la rete; p.es. durante un temporale. In quest'ultima condizione di solito l'interruttore generale d'impianto, che è in curva C, interviene a causa della forte corrente di magnetizzazione e se non si è presenti a casa, per riarmarlo manualmente, si è nei guai (il frigor resta senza alimentazione).
In conclusione: si può mettere un trafo d'isolamento in grado di reggere tutto il laboratorio ma occorre che sia ben dimensionato l'impianto a monte e a valle. Se così non fosse, è meglio un trafo più piccolo che si inserisce al bisogno.

73 de iw2fnd Lucio
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blue3121
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da blue3121 »

iw2fnd ha scritto: mar 9 ago 2022, 22:56 Il trasformatore in questione garantisce l'isolamento galvanico ....
...
73 de iw2fnd Lucio
Grazie per la tua risposta iw2fnd.
Più dettagliata di così...

L'idea infatti è quella di fare un quadretto in lab a cui collegare le utenze (compreso il trafo) sezionabili separatamente con opportuni magnetotermici (e differenziali) dal resto della rete quando non servono.
Riguardo il variac l'intenzione è quella di metterlo a valle del trafo di isolamento. Tu suggerisci di metterlo a monte. Perchè ?
Grazie ancora.
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iw2fnd
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da iw2fnd »

Guido,
a monte o a valle è irrilevante.
Io l'ho messo a monte perchè il variac è un autotrasformatore per cui non c'è isolamento galvanico tra primario e secondario. Quindi ho tenuto tutto ciò che è non isolato a monte del trafo d'isolamento ma a monte o a valle è irrilevante; è solo una questione di ordine mentale, hi!
Ciao Lucio
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blue3121
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Re: Trasformatore di isolamento

Messaggio da blue3121 »

iw2fnd ha scritto: mer 10 ago 2022, 20:05 ...il variac è un autotrasformatore per cui non c'è isolamento galvanico tra primario e secondario. Quindi ho tenuto tutto ciò che è non isolato a monte del trafo d'isolamento ma a monte o a valle è irrilevante...
Ok.

( Sono un rompic... me lo dicono tutti :lol: :lol: :lol:
A volte mi associo a quei bimbi nella fase del "perchè questo ? e perchè quest'altro ?" :lol: :lol: :lol: )

Grazie Lucio, gentilissimo, sei uno dei pochi che supporta e sopporta domande a volte di una banalità sconcertante.
Grazie ancora ;)
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