COVID-19 Ausilio acustico per nonno Angelo di 105 anni ricoverato in RSA
Inviato: dom 14 giu 2020, 22:19
Ciao Pier e a tutto il Forum,
come da oggetto la mia richiesta verte nel gestire al meglio la comunicazione verbale con mio suocero Angelo attualmente ricoverato in una RSA in provincia di Bergamo.
La storia
Mio suocero Angelo nato nel 1915 è da un anno ricoverato presso una RSA dopo essere stato amorevolmente accudito a casa sua dai suoi tre figli.
Purtroppo il ricovero si è reso necessario dopo aver tentato in tutti i modi di tenerlo a casa sua, Angelo dopo un primo adattamento ha ritrovato la sua serenità grazie anche alle visite quotidiane dei suoi figli, generi, nipoti e pronipoti.
Purtroppo l'emergenza COVID-19 ha drammaticamente colpito le RSA della bergamasca e dai primi di Marzo Angelo non ha più potuto ricevere visite.
Premetto che Angelo aldilà di una accentuata ipoacusia è ancora in buono stato cognitivo e questo isolamento l'ha duramente provato.
Le prime settimane potevamo solo accertarci del suo stato di salute e poi abbiamo avuto le prime videochiamate che ci hanno permesso di valutare le sue condizioni fisiche solo virtualmente. L'ipoacusia non ci permetteva però un granchè.
Da due settimane finalmente ci è stato permesso di poterlo incontrare di persona anche se distanziato di un paio di metri e con mascherina.
Ovviamente l'ossitocina in assenza di abbracci o strette di mano non va a mille ma almeno possiamo nuovamente vederci negli occhi ...
Inizialmente abbiamo trovato un escamotage con una lavagna e pennarelli per poter scambiare qualche parola stante il problema della ipoacusia.Purtroppo questa soluzione limita molto la naturalezza della relazione.
Arrivo dopo questa lunga premessa al cuore della presente
Vorremmo durante le prossime visite far indossare ad Angelo una cuffia e mediante un microfono amplificato superare la sua ipoacusia e rendere cosi' più dinamica la conversazione.
Ovviamente il tutto dovrebbe essere alimentato a batteria e costare un prezzo abbordabile, da parte mia ci metto la possibilità di realizzare il prototipo filato.
In rete ho trovato qualcosa che potrebbe andare bene sulla carta ma non sono molto ferrato nel campo audio e vorrei un vostro parere in merito.
L'idea di base sarebbe composta da un circuitino alimentato da batterie comuni, un microfono a condensatore, un amplificatore e delle cuffie. La distanza dal microfono alle cuffie è di circa 2.5metri.
Grazie in anticipo per eventuali spunti o schematici idonei ha ridare un pò di umanità al grandissimo nonno Angelo che dopo la spagnola ha messo all'angolo anche il COVID-19
Luciano
come da oggetto la mia richiesta verte nel gestire al meglio la comunicazione verbale con mio suocero Angelo attualmente ricoverato in una RSA in provincia di Bergamo.
La storia
Mio suocero Angelo nato nel 1915 è da un anno ricoverato presso una RSA dopo essere stato amorevolmente accudito a casa sua dai suoi tre figli.
Purtroppo il ricovero si è reso necessario dopo aver tentato in tutti i modi di tenerlo a casa sua, Angelo dopo un primo adattamento ha ritrovato la sua serenità grazie anche alle visite quotidiane dei suoi figli, generi, nipoti e pronipoti.
Purtroppo l'emergenza COVID-19 ha drammaticamente colpito le RSA della bergamasca e dai primi di Marzo Angelo non ha più potuto ricevere visite.
Premetto che Angelo aldilà di una accentuata ipoacusia è ancora in buono stato cognitivo e questo isolamento l'ha duramente provato.
Le prime settimane potevamo solo accertarci del suo stato di salute e poi abbiamo avuto le prime videochiamate che ci hanno permesso di valutare le sue condizioni fisiche solo virtualmente. L'ipoacusia non ci permetteva però un granchè.
Da due settimane finalmente ci è stato permesso di poterlo incontrare di persona anche se distanziato di un paio di metri e con mascherina.
Ovviamente l'ossitocina in assenza di abbracci o strette di mano non va a mille ma almeno possiamo nuovamente vederci negli occhi ...
Inizialmente abbiamo trovato un escamotage con una lavagna e pennarelli per poter scambiare qualche parola stante il problema della ipoacusia.Purtroppo questa soluzione limita molto la naturalezza della relazione.
Arrivo dopo questa lunga premessa al cuore della presente
Vorremmo durante le prossime visite far indossare ad Angelo una cuffia e mediante un microfono amplificato superare la sua ipoacusia e rendere cosi' più dinamica la conversazione.
Ovviamente il tutto dovrebbe essere alimentato a batteria e costare un prezzo abbordabile, da parte mia ci metto la possibilità di realizzare il prototipo filato.
In rete ho trovato qualcosa che potrebbe andare bene sulla carta ma non sono molto ferrato nel campo audio e vorrei un vostro parere in merito.
L'idea di base sarebbe composta da un circuitino alimentato da batterie comuni, un microfono a condensatore, un amplificatore e delle cuffie. La distanza dal microfono alle cuffie è di circa 2.5metri.
Grazie in anticipo per eventuali spunti o schematici idonei ha ridare un pò di umanità al grandissimo nonno Angelo che dopo la spagnola ha messo all'angolo anche il COVID-19
Luciano