mini impianto alimentatore

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tiziao
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da tiziao »

Guido ha scritto: mar 17 apr 2018, 13:39
- se collegate una stufa (carico induttivo) senza diodi di protezione vi muore il regolatore
Tiziano
Qui non ti seguo, perche' carico induttivo ? Parlavo di una stufa ad elementi resistivi, che avra' una sua induttanza soprattutto se il filo resistivo e' avvolto ad elica, ma penso che sia non significativa. Sbaglio ?
Si in genere una stufetta non è molto induttiva... il mio è un riflesso condizionato... riguardo ad esperienze lavorative del passato... comunque un diodo in antiparallelo all' uscita robusto male non fà ;) .

Un carico per alimentatori si può fare con un transistor o mosfet di potenza (dissipato) e una manciata di componenti.
gio64
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da gio64 »

avete ragione in merito alle foto. non si vede molto . sopratutto l'errore dove sta . provo a rifarlo. il condensatore è da 22000 microfarad .per quanto riguarda il dissipatore lo mettero senzìaltro sulla basetta forata e lo collego al collettore . Ripeto .era solo una prova volante . se il tester mi dava i 54 volt .lo preparavo subito sulla millefori
Guido
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da Guido »

tiziao ha scritto: mar 17 apr 2018, 13:55
Si in genere una stufetta non è molto induttiva... il mio è un riflesso condizionato... riguardo ad esperienze lavorative del passato... comunque un diodo in antiparallelo all' uscita robusto male non fà ;) .
Ci ho pensato un po' sopra, e forse ho capito il tuo ragionamento, forse inconscio ma ci hai azzeccato.
Probabilmente stavi pensando a quelle stufette di solito piccole che hanno una ventola a motore incorporato.
In questo caso avremmo una induttanza molto importante.
Quindi Gio' se non hai una stufa senza motore oppure con motore escludibile con un apposito interruttore, potresti usare un ferro da stiro :D se non e' di quelli di ultima generazione con triac e IOT (internet of things) :D ed altre menate.
Quello che ho in casa ha giusto giusto una resistenza di 27 ohm.
Un carico per alimentatori si può fare con un transistor o mosfet di potenza (dissipato) e una manciata di componenti.
Giustissimo Tiziano, ma qui abbiamo difficolta' a mettere tre componenti assieme ;) ; (scusa Geo)

ad ogni modo Geo, se te la senti potresti montare il circuito proposto nel successivo messaggio da Tiziano.
Io intanto ridisegno il monatggio aggiungendo il diodo in antiparallelo all'uscita. Quello verso il positivo c'e' gia' (a proposito dei 62 volt in uscita, non e' che avrai invertito questo diodo rispetto a quanto disegnato ?) inserito come protezione in fase di spegnimento dato che avremo a valle un modulo probb. con condensatori elettrolitici (ma dato i 22000 uF a monte dubito che si possa creare l'inconveniente che volevo prevenire)
tiziao
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da tiziao »

Ciao a tutti allora:
- si adesso ricordo c' era un ing informatico che attaccava le stufette agli alimentatori e li faceva secchi... anche roba da laboratorio costosa... da allora un diodo e via.

- carico elettronico magari il Pier ci fa un video è uno strumento molto utile e lo si costruisce con la "rumenta".

- abbiate pazienza con chi inizia sai che botti che abbiamo fatto tutti ad inizio carriera :mrgreen: :mrgreen:

Tiziano

PS: manca l' emoticon con l' esplosione
Guido
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da Guido »

tiziao ha scritto: mar 17 apr 2018, 16:28 - abbiate pazienza con chi inizia sai che botti che abbiamo fatto tutti ad inizio carriera :mrgreen: :mrgreen:
Concordo. Ho ancora un buchetto su un dito ricordo di una scarica da 600 V (per fortuna in continua) di una valvola 807, il tutto avvenuto a 17 anni.
Da allora sono un po' scemo ;)
Come diodo in antiparallelo ho inserito un 1N4007: basta o ci vorra' qualcosa di piu' robusto tipo BY255 ?

Allora Gio,
ho ridisegnato lo schema cercando di razionalizzare i collegamenti. Per il momento ho inserito un solo diodo zener (PS cioe' due in serie che hai reperito, manca l'altro diodo in parallelo come da primo schema), per non aumentare la complessita'.
Mi raccomando: collegamenti corti. Quel transistor ha guadagno elevato, e ci mancherebbe che incappiamo in qualche autooscillazione. A questo proposito sarebbe necessario tenere il circuito collegato per un po' al carico per controllare che la tensione di uscita sia stabile. L'ideale sarebbe una stufa a 1000 e 2000 watt in modo da simulare variazioni di carico.
( Che ce tocca fa' po' campa' :D )
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gio64
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da gio64 »

ho rifatto il circuito come da tua ultima foto. molto semplice ma ho provato uscita a vuoto con il voltmetro e mi da sempre 62 volt . non capisco
Guido
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da Guido »

Ok. Tra la base del transitor e la massa che tensione c'e' ? (sarebbe meglio se tra la base ed il puntale del tester inserissi una resistenza da 47 ohm ciirca al momento di fare la misura)
tiziao
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da tiziao »

Guido ha scritto: mar 17 apr 2018, 17:50 Concordo. Ho ancora un buchetto su un dito ricordo di una scarica da 600 V (per fortuna in continua) di una valvola 807, il tutto avvenuto a 17 anni.
Da allora sono un po' scemo ;)
Come diodo in antiparallelo ho inserito un 1N4007: basta o ci vorra' qualcosa di piu' robusto tipo BY255 ?
Conviene prendersi un attimo riverificare il circuito e lavorare con ordine.... il tempo usato per questo diminuisce i "bussi" e le rotture catastrofiche.

Personalmente nei cavi per test metto un fusibile autoripristinate nella spina:
RIMG1898.jpg
RIMG1898.jpg (12.16 KiB) Visto 4626 volte
Naturalmente facendo alcuni cavi con punti di intervento diversi...

Per i diodi di protezione meglio BY255 e metterne uno frà E e C (con K verso C).

Tiziano
Guido
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Re: mini impianto alimentatore

Messaggio da Guido »

Buona l'idea del fusibile autoripristinante (detto anche PTC per chi non lo sapesse e volesse adottare l'idea).
Gio': hai sentito il contrordine: BY255 al posto di entrambi gli 1N4007, anche se puoi provare il circuito al banco, a vuoto, senza i diodi appositi.
Ad ogni modo anche senza diodi, a vuoto ci DEVONO essere 56 Volt. Se non ci sono c'e' qualche inghippo.
Io mi sono accorto di aver sbagliato il calcolo dell'elettrolitico di livellamento all'uscita del ponte che avevo ipotizzato.
Per quelle tensioni il valore minimo e' 1000 uF.
PS Gio, mi e' venuto un dubbio atroce: in quel disegno del montaggio pratico, il transistor e' visto dall' alto !
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